Dunque, andiamo con ordine. C’è la Strategia di sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump. Poi c’è la versione estesa, su cui ha messo gli occhi la rivista Defense One, che individua gli anelli deboli dell’Unione europea, tra i quali l’italia. Infine c’è un terzo documento, su cui ho messo gli occhi solo io, che ha fornito le necessarie basi tecnico-peritali ai primi due. Già che la politica estera è ormai competenza dei palazzinari, il documento non lo ha scritto un analista di relazioni internazionali ma un ingegnere strutturista russo consigliato dai fidati compagni d’affari di Mosca, incaricato di verificare la tenuta delle mura del sistema italiano. Prima di tutto, ha scritto il perito, dobbiamo considerare che la Palazzina Italia, per via della frettolosa ristrutturazione del 1992-1993, è costruita con materiali di risulta, di qualità scadente e poco resistenti. E anche i pochi residui della Prima Repubblica, invecchiando, si sono fatti porosi. Questo ha facilitato le infiltrazioni pianificate del Cremlino, che da sole però non sarebbero bastate. Sul versante sinistro dell’edificio, dove tutta la costruzione post-1989 è trattata ormai come un abuso edilizio da abbattere, c’è stata un’imponente umidità di risalita capillare, diciamo pure un rigurgito di fradiciume antico almeno quanto i Partigiani della Pace staliniani. Ma il fattore determinante sono le chiazze di muffa scura create, nel nostro ambiente giornalistico e televisivo ben poco ventilato, dalla condensa dei soliti noti che danno quotidianamente fiato nei talk show. I muri italiani, conclude il perito di Mosca, sono ormai completamente marci. Si proceda quindi ad abbatterli e a ricostruirli da zero. Per far questo, va da sé, conviene puntare su due imprese locali che hanno fatto dei rispettivi compiti la loro ragione sociale: il partito della ruspa e quello del Superbonus.
Al direttore - Caro Cerasa, che batticuore quando ho sentito cantare i compagni “Bella Ciao” contro la presenza dell’editore Passaggio al Bosco e del suo catalogo nazifascista alla fiera “Più libri più liberi”. E che commozione quando li ho sentiti cantare “Francamente me ne infischio” (di Mogol e Gianni Bella) per la presenza di Sandro Teti Editore – la tipografia italiana del Cremlino – e del suo catalogo nazifascista duginiano. Resistenza à la carte. Prezzi modici e servizio gratis. Michele Magno A proposito di resistenza. Ieri sul sito del Corriere, Federico Rampini ha offerto uno sprazzo di ottimismo. Secondo un sondaggio illustrato da Karl Rove, la base repubblicana americana non segue l’isolazionismo trumpiano: gli elettori Maga sostengono la Nato, vogliono un ruolo guida degli Stati Uniti nel mondo e appoggiano l’Ucraina più di quanto dica la dottrina della Casa Bianca. Sintesi del sondaggio: la tradizione reaganiana, non quella di Trump, resta la bussola della destra americana. Stessa tesi del Wsj di tre giorni fa. Editoriale: la nuova Strategia di sicurezza nazionale di Trump appare contraddittoria perché minimizza la minaccia di Cina e Russia, privilegia il continente americano e irrita gli alleati, e il suo documento sulla sicurezza nazionale anziché chiarire la dottrina americana rivela solo incertezze e debolezze. Chissà. Al direttore - Sono un assiduo lettore del Foglio, non concordo sempre su tutto, ovviamente, ma mi piace perché lo trovo istruttivo, spesso riesce a far pensare, non poca cosa in un mondo di banalità. L’impulso a scriverle mi è sorto dalla lettura dell’editoriale di giovedì 11 dicembre sul divieto australiano all’uso dei social ai minori. In linea di principio, il suo ragionamento fila, a condizione che si abbia, come lei e l’enorme massa di utilizzatori, un giudizio positivo su questo mezzo moderno. Infatti, lei scrive: “Se uno strumento prezioso genera degli abusi, si interviene per limitare gli abusi, non per limitare lo strumento”. Impeccabile! E quanti altri esempi si potrebbero usare, anche solo dando una sbirciata alla storia dell’evoluzione umana. Ma per la sparuta minoranza, alla quale mi onoro di far parte, che non frequenta i social per scelta, nel mio caso dopo essermi cancellato tempo fa per le ragioni che comprenderà nella lettura, il suo editoriale lascia alquanto perplessi. Io penso che i social siano un acceleratore formidabile di alcuni dei difetti più evidenti della nostra società: individualismo, superficialità, aggressività, svogliatezza verso il dialogo, l’ascolto, la curiosità, e il vero problema, come per l’AI, non è l’abuso dello strumento ma l’uso che ne fa la suddetta massa. Un uso che chiamerei sostitutivo: invece che un rafforzamento delle sane attitudini umane che sono l’opposto dei sostantivi che ho usato sopra, abbiamo via via assistito a una sostituzione massiva di quelle attitudini umane con comportamenti edonistici, frenetici, virtuali, refrattari all’approfondimento e alla conoscenza del diverso. Come vede, non ho scritto che i social sono la causa, ma un acceleratore di quei difetti perché sono consapevole che altrove risiedano le ragioni dell’intristimento dell’umanità contemporanea. Aggiungo però che arrivo a capire il senso del suo editoriale: per alcuni, secondo me non la massa, è uno strumento efficace di lavoro o di svago, e che gli eventuali correttivi vadano indirizzati in altre direzioni. Il punto è, e qui dissento da lei, che non esistono correttivi, men che meno nelle famiglie i cui membri più maturi, sospetto, sono tanto passivamente dipendenti dai social quanto i loro minori. I social sono così, come l’AI, come le grandi rivoluzioni del passato, si prende il pacchetto, con tutto ciò che esso comporta. Vanio Balzo
Mi domanda un amico, "stiamo forse dimenticandoci del 12 dicembre?" Figurati, gli dico. Poi ci penso. Forse, rischio piuttosto di vedermela con ogni giorno come se fosse il 12 dicembre, o il 15 dicembre. Ogni anno. Certi anni di più.
2 dicembre, sciopero generale, Cgil in piazza fianco a fianco degli immancabili propal. E certo che ripetersi è noioso, soltanto non vorremmo che passasse tutto in cavalleria mentre una piazza dell’occidente virtuoso prega per il carcere a Netanyahu. Allora: decine di milioni di arabi non ti lasciano vivere, vogliono eliminarti dalla faccia della terra? Rispondere in modo proporzionato, mai fare il capitalista prepotente che irride gli stracci dei poveretti rimasti appiccicati alle gonne dei califfi e dell’Islam. Ti attaccano Hamas, Hezbollah, lo Yemen, l’Iran, tre quarti dell’Iraq più la Siria, più una buona metà del petrolio del mondo? Non passare il segno, ebreo, non esagerare: fin qui si spinge ormai il cuore umanissimo degli antisionisti, ragionevoli sempre, antisemiti mai. E sempre oltre si spingeva Hamas. Promettendo sfracelli dal fiume al mare. Esibendo migliaia di missili, centinaia di tunnel sempre integri e torme di scapestrati in armi nell’attesa di un prossimo 7 ottobre. Un 7 ottobre al quadrato, potendo, ma meglio ancora se elevato alla sesta. E certo che lo facevano. Mostravano in faccia alle loro eccellenze di Oxford e di Yale depositi di tritolo ancora intatti, schiamazzando sugli ostaggi torturati, con turbe di eroici resistenti sempre al riparo dei propri bambini-scudo. Ed esibendo i perché e i percome di diecimila intellettuali occidentali, più milioni di studenti tra democratici e meno. Nessuno dei quali, giustamente, avrebbe rinunciato alla sua pizza o al suo burraco. Rigorosamente accompagnandoli, però, con la conta meticolosa dei bambini palestinesi macellati a freddo dall’ebreo gaudente e infame. Senza far caso, questo mai, a quanto decisivo fosse l’ufficio “Stampa e propaganda” dei trincerati tra i bimbi. Le abbiamo viste tutti, quelle prediche e quelle scene. Per mesi. E mesi. E altri mesi. Finché. Finché una sera, esasperato dalla micidiale menata di un burraco grottesco (e 7 ottobre per 7 ottobre), l’Israele sotto schiaffo fin dal 1948 (che farebbero, pensa te, 77 anni), non ha osato proporre un giro di poker nel centro di Gaza. Non di briscola, di poker: telesina, per la precisione, il più duro. Brutto? Molto. Ma è da allora che, lontano lontano, direi laggiù in fondo, forse ancora più in fondo, forse molto più in fondo che laggiù, poi nemmeno di sicuro, diciamo quasi, ma anche qui, vedi mai, chissà con quali tempi, si poteva perfino intravvedere, poi certo, sempre volendola intravvedere, una specie di pace.
Ci sono voluti venti mesi per depositare le motivazioni della sentenza di primo grado. E, una volta incardinato il fascicolo in appello, sono trascorsi sei anni per arrivare a celebrare la prima...
Colpito il Nord del Paese, onde fino a un metro
An all-new Croft adventure, Tomb Raider Catalyst, will be released in 2027 – and a remake of the action heroine’s first adventure arrives next year After a long break for Lara Croft, a couple of fresh Tomb Raider adventures are on their way. They will be the first new games in the series since 2018, and both will be published by Amazon. Announced at the Game Awards in LA, Tomb Raider Catalyst stars the “charismatic, self-assured, formidable Lara Croft” from the original 1990s games, says game director Will Kerslake. It’s set in the markets, mountains, and naturally the ancient buildings of northern India, where Lara is racing with other treasure hunters to track down potentially cataclysmic artefacts. It will be out in 2027. Continue reading...
Trump’s press secretary suggested Trump was growing weary of process as Ukraine’s president under immense pressure to sign US deal – key US politics stories from 11 December 2025 When it comes to Ukraine peace talks, Donald Trump is “sick of meetings just for the sake of meetings”, White House press secretary Karoline Leavitt told reporters on Thursday. Leavitt added that the White House may send a representative to meet with European and Ukrainian officials this weekend if it feels like a meeting is “worthy” of the US’s time, adding that Trump is “extremely frustrated with both sides of this war”. Continue reading...
Conflict monitors say the junta has increased airstrikes year-on-year since the start of Myanmar’s civil war Dozens have been killed in a military strike on a hospital in Myanmar’s western Rakhine state, according to an aid worker, a rebel group, a witness and local media reports, as the junta wages a withering offensive ahead of elections beginning this month. “The situation is very terrible,” said on-site aid worker Wai Hun Aung. “As for now, we can confirm there are 31 deaths and we think there will be more deaths. Also there are 68 wounded and will be more and more.” Continue reading...
Australian retailer tells ceramic artist Hannah Turner it won’t restock the product amid debate over copyright Get our breaking news email, free app or daily news podcast UK artist Hannah Turner was shocked by the image of a ceramic flamingo-shaped egg cup that showed up on her screen. She took in its green eyes, the pattern of the feathers, its thin pink legs and its overall shape. She felt recognition. Continue reading...
Consultazione in corso da mercoledì, serve lo Spid o la carta elettronica. Il sindaco dà il buon esempio. Domenica 13 aperti anche i seggi tradizionali
Il sindaco all’incontro con i comitati: “Sì a case e alberghi nelle colonie. Soltanto così riusciremo ad attirare nuovi investimenti dei privati”
La famiglia del 25enne deceduto nella piscina dell’hotel: “Circostanze mai chiarite. Chiediamo giustizia e verità. Dobbiamo garantire dignità al ricordo di Bonucchi”
L’ultimo bonifico sul conto di un nigeriano che vive a Porto Recanati (Macerata): ora lui è sotto processo ma nega tutto. Il malintenzionato si è spacciato per ingegnere irlandese vedovo, pronto a raggiungerla per stare insieme
Nel Regno Unito il Mondiale è tra gli eventi televisivi dell’anno. Gli inglesi hanno preso questo sport e, come fatto con il calcio, l’hanno rivestito rendendolo appassionante e fruibile
La maggiore azienda per fatturato della Provincia di Pesaro dà l’annuncio, ma c’è chi protesta: “Siamo davanti a un premio di produzione spacciato per bonus natalizio”
La madre nipponica fuggita coi 3 bambini a fine ottobre. Il prof forlivese: “Farò lo sciopero della fame. La politica si muova”
Il più grande esemplare mai approdato al Cestha è stato ribattezzato come l’attrice. Aveva segni di annegamento. “Entro fine mese tornerà in mare”
Scientists say bears in southern Greenland differ genetically to those in the north, suggesting they could adjust Changes in polar bear DNA that could help the animals adapt to warmer climates have been detected by researchers, in a study thought to be the first time a statistically significant link has been found between rising temperatures and changing DNA in a wild mammal species. Climate breakdown is threatening the survival of polar bears. Two-thirds of them are expected to have disappeared by 2050 as their icy habitat melts and the weather becomes hotter. Continue reading...
Tradizioni nel Ferrarese, sempre la stessa famiglia a gestire l’attività: “Con me c’è mia figlia Lucia, che punta sui social”
Il ragazzo ha gravi disturbi, martedì scorso è esploso. Ma non si trova una struttura che lo possa ospitare. Il padre: “Abbiamo dormito in macchina. Non avevo alternativa”
Dai riflettori di scena a quelli investigativi, le attività della Fondazione Teatro San Carlo finiscono sotto la lente di ingrandimento di due distinte Procure, quella ordinaria e quella...
Papua New Guinea has one of the fastest growing HIV epidemics in the Asia-Pacific region, with many unaware they have the virus After battling illness for years, Nancy Karipa tested positive for HIV in 1999. She had just given birth to her first child. “It was a crossroads moment for me, with the fear of denial, but I chose action,” Karipa, who is now in her 50s, said at an Aids awareness event in Papua New Guinea’s capital Port Moresby in December. She and the baby received treatment, and her child remains healthy. Karipa, from East Sepik in northern PNG, is unusual in sharing her story. The stigma around the disease is high in the Pacific nation, but speaking out has never been more important. This year PNG declared HIV a “national crisis”. Continue reading...
Travolto dai debito e con 7 euro sul conto, piccolo imprenditore di Ancona caduto nel baratro senza alcuna colpa. L’altro è un agente di commercio di Valsamoggia che ha letto la vicenda sul Carlino: “Ogni anno, da 15 anni, aiuto una persona in difficoltà”
Tanti rinforzi tra le forze dell’ordine in zona San Donato per il match contro gli israeliani. I collettivi al Parker Lennon già dal pomeriggio. Pazzaglia (Cna): “La periferia sia tutelata”