Riconosciuta la convenienza sia del cedente sia del cessionario. Onere della prova invertito: tocca al contribuente confutare la conclusione
Marchi emergenti e start up cambiano i codici del marketing puntando su idee coraggiose, creatività e rapidità di esecuzione
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?Irene Tolomei è ambizione, coraggio, genio e sacrificio. Dopo "Bake Off Italia" e l?esperienza con Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi, a 29 anni comanda la sua brigata...
L'oroscopo che va da lunedì 10 a domenica 16 novembre 2025. La settimana inizia con la Luna in Cancro e si chiude con il satellite nel segno della Bilancia. Il sole continua a...
Dopo una lunga assenza Eliana Michelazzo torna in televisione come ospite di "Verissimo" sabato 8 novembre. Dopo il famoso Prati-Gate, scoppiato nel 2019 a seguito della fantomatica...
Raffaella Fico si racconta a cuore aperto nello studio di Verissimo. Tra carriera, maternità e amori che hanno fatto discutere, la showgirl napoletana ripercorre le tappe più...
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Fotografie false, generate con l?intelligenza artificiale. Volti di donne reali inseriti in corpi fasulli e contesti pornografici. È il nuovo volto della violenza digitale, che...
La prima domanda è rivolta allo sceneggiatore. In questo caso, la sceneggiatrice Elena Giogli. Ma davvero possiamo credere a una storia sulle malefatte della televisione, quando gli spettatori calano, siamo più che vaccinati, e i problemi ora arrivano da altri e più pericolosi media. I cellulari e i social, per esempio. E che dire delle fake news che l’intelligenza artificiale ha reso più facili e “professionali”: ormai non c’è più un fotomontaggio che si riveli come tale, mica sono fatti con forbici e colla. Tra le centinaia di font, ce ne sarà uno per le lettere anonime: caratteri di colori e dimensioni diverse, con effetto “ritaglio” sul foglio di carta. Il film di Davide Minnella è simpaticamente retrodatato. Niente di nuovo, e neppure esportabile come i teneri di cuore pensano – vadano a vedere “The Running Man” (nelle sale la prossima settimana, regia di Edward Wright con Glen Powell) per capire quale sarà domani la tv da combattere. Dunque: la famiglia Moretti – padre, madre, tre figli – è in uno studio tv, per il gioco “Fuori la verità”, con Claudia Pandolfi maestra di cerimonie. In una inutile complicanza, fa le domande e designa chi deve rispondere. Il nonno che guarda da casa è il ritratto dello spettatore, che borbotta ma continua a guardare finché un malanno lo coglie. C’è una risposta giusta, congegnata dagli autori. Pianti, strepiti e sputtanamenti. Nulla che il milione in palio non possa curare.
A Jafar Panahi – per molti anni la sedia lasciata vuota ai festival, il regime iraniano non lo lasciava uscire dal paese e gli aveva vietato di dirigere film – basta pochissimo. Era riuscito a girare “This is not a film”, anno 2011, quando si trovava agli arresti domiciliari. “Un semplice incidente”, obbligato all’economia di mezzi – buio, deserto, un po’ di sfondi cittadini “rubati” – non lo è dal punto di vista narrativo. Un uomo investe un cane randagio, viaggiando di notte in certe strade sterrate e piene di buchi. Cercando aiuto, finisce in un piccolo spaccio. Vahid lo osserva, e di nascosto e lo segue. Ha intenzione di rapirlo – prima lo ha tramortito con la portiera del minivan. Ora lo vorrebbe portare in un luogo deserto e seppellirlo vivo. Ha riconosciuto il suo torturatore “Gamba di legno” – ha una protesi, ha perso la gamba in un incidente con una mina in Siria. Però gli viene un dubbio: e se non fosse lui? Va quindi a cercare altre vittime del torturatore, per farsi aiutare nel riconoscimento: una fotografa di matrimoni, al lavoro con una coppia che sta per sposarsi (e ha tenuto nascoste molte cose al futuro marito). L’ex fidanzato della fotografa, furioso più di tutti: ucciderebbe il presunto torturatore senza farsi troppe domande. Jafar Panahi non sbaglia un colpo. I dialoghi sono naturali, tutti parlano senza lasciar finire gli altri, lascia moralismo e lezioncine ai registi meno bravi di lui.
Non si era davvero ritirato. Aveva solo bisogno di ricaricare le pile. Così dobbiamo intenderla la scomparsa dagli schermi di Daniel Day-Lewis dopo “Il filo nascosto” diretto da Paul Thomas Anderson (per fortuna Sean Penn e Leonardo Di Caprio e pure Benicio del Toro, molto maltrattati nel recente “Una battaglia dopo l’altra”, hanno un’altra tempra). Daniel Day-Lewis racconta le riprese di “Anemone” come “pura gioia di stare insieme”. Con il figlio Ronan: hanno scritto il copione, ora il genitore recita e il figlio dirige. La “pura gioia” si trasforma per lo spettatore in due e ore e un quarto di tormento. Cieli grigi, casette nel bosco più fitto, solitudine selvaggia sulla costa nord dell’Inghilterra. Arriva a trovarlo il fratello, l’attore è Sean Bean e regge benissimo il confronto con il principe della recitazione. Uno che borbotta al minuto 17, e poi gratifica lo spettatore di due monologhi, uno piuttosto cruento. L’eremita e il fratello in visita dicono le preghiere e si lavano i denti, con l’immancabile “fuck off”. Parlano delle mutande di Dio, noi vediamo la fiamma del camino riflessa nella pupilla. Boccheggiando, aspettiamo un briciolo di trama, il trauma della guerra e dei preti pedofili non riempiono 2 ore e un quarto. Il fratello si fa portavoce del nipote, che vorrebbe vedere suo padre. Lo zio, insomma, che è fuggito lasciando la moglie incinta. Colpa della guerra, ovvio. Ma il figlio ne ha risentito parecchio.
C. - Ora io non ho intenzione di cedere, naturalmente, e mi rendo conto del perché poi una donna può cedere. Perché il bisogno di autonomia entra in tale contrasto con il bisogno di amore, e il... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti
Ukrainian minister says Moscow is ‘massively attacking’ grid; Volodymyr Zelenskyy says Russian troops gathering near north-eastern city. What we know on day 1,354 See all our Russia-Ukraine war coverage Continue reading...
Durante la conferenza nazionale “L’Artico, la Difesa e il Sistema Paese nelle nuove sfide della competizione globale”, tenutasi a Roma il 29 ottobre, il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, ha illustrato il ruolo dell’industria italiana della difesa nella definizione di una strategia nazionale e internazionale per l’Artico, area sempre più centrale nei nuovi equilibri geopolitici. Pontecorvo ha descritto l’Artico come “punto di convergenza di una duplice transizione, ambientale e geopolitica”. Da un lato, ha spiegato, il progressivo scioglimento del permafrost e il mutamento dei pattern climatici stanno ridefinendo rotte commerciali e opportunità economiche, aprendo però anche nuove vulnerabilità. Dall’altro, cresce la militarizzazione della regione e si intensificano le tensioni legate alla governance delle risorse e alla sicurezza delle infrastrutture critiche. Per il presidente di Leonardo, la regione artica rappresenta “una frontiera strategica dove tecnologia, sostenibilità e sicurezza si intrecciano in un equilibrio delicato e decisivo per il futuro globale”. Affrontare tale sfida richiede, secondo Pontecorvo, una “visione sistemica e condivisa” tra governi, forze armate, industria e mondo della ricerca, in un percorso di cooperazione e innovazione responsabile. Leonardo, ha aggiunto, intende contribuire con soluzioni “sviluppate in Italia ma concepite per rispondere alle esigenze di sicurezza e resilienza globale”, in un approccio multi-dominio che integri capacità spaziali, cyber, terrestri, aeree e navali in un unico ecosistema digitale. L’azienda rivendica un portafoglio tecnologico capace di operare in contesti estremi, dai -40 gradi alle condizioni di oscurità e isolamento tipiche dell’Artico, combinando resistenza ambientale e interoperabilità. Tra gli esempi citati da Pontecorvo figurano l’elicottero multiruolo AW101, impiegabile per missioni di ricerca e soccorso (SAR) o trasporto tattico, e la costellazione satellitare COSMO-SkyMed, in grado di fornire immagini radar ad alta risoluzione in ogni condizione meteorologica. A queste si aggiungono sistemi integrati come le torrette HITROLE Light e soluzioni C-UAS e C5ISTAR di nuova generazione, progettate per rafforzare la capacità informativa e decisionale in scenari complessi. L’azienda punta anche su tecnologie emergenti: intelligenza artificiale per il riconoscimento automatico, gemelli digitali per addestramento e simulazione, quantum sensing e architetture cyber-secure per garantire sicurezza dei collegamenti. Tutto questo si innesta nel “Digital Continuum” alimentato dal supercomputer Davinci-1, che fornisce capacità di calcolo e analisi dati avanzate per trasformare l’informazione in vantaggio operativo. Nel complesso, l’intervento di Pontecorvo ha presentato l’Artico non solo come area di competizione, ma come laboratorio per la cooperazione tecnologica e industriale. Una sfida che, nelle intenzioni del gruppo, vede l’Italia posizionarsi come attore capace di coniugare innovazione e sostenibilità anche nei teatri più difficili del pianeta.
Il ministro della Cultura a Bologna rilancia anche sul Cinema: trovati 100 milioni. E sulla torre a rischio crollo: “Sulla messa in sicurezza siamo tutti d’accordo”
Nella puntata di oggi del nostro vodcast l’assessora regionale difende il tram: “Dopo i tanti disagi ne varrà la pena”. Critico il meloniano: “Infrastruttura inutile”. Scintille sul Passante e le prossime Comunali del 2027
Karin Immergut said earlier she ‘found no credible evidence’ that protests in Oregon city were out of control A judge has issued her final order and formally blocked Donald Trump from sending the national guard to Portland, Oregon. The district court judge, Karin Immergut, delivered her final order in the case on Friday. Continue reading...
Vecchie ruggini spingono un gruppo di stranieri a provocare il giovane accoltellato lo scorso 15 luglio in piazza Duomo, paura agli Speyer anche per la madre: “Vi facciamo fuori”
Razzìa in via Commandino a Pesaro, vicino a piazza Redi. I malviventi si sono introdotti da sotto usando una scala e sbucando proprio al centro del negozio. Hanno lasciato gli argenti, prelevando solo i pezzi più cari
“Sospensione in via precauzionale”. L’ipotesi di reato: false attestazioni nelle cartelle cliniche e un procurato aborto. I difensori: “Aspettiamo gli atti”
Domani si festeggia un secolo dalla nascita dell’imprenditore modenese. La leggenda narra che fu Enzo Ferrari a dargli il consiglio giusto: iniziò da un’edicola
Il giovane titolare del ristorante di pesce ‘Capitan Giacomo’ a Villa Pigna Nunziato stroncato da un malore in vacanza: ancora qualche giorno per il rientro della salma
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Colpo da 10mila euro: nel mirino il ‘Baraca e Renga’ di Miramare. Rubate anche bottiglie di pregio. Il racconto del titolare: “Non è la prima volta. Già l’anno scorso erano entrati e avevano fatto parecchi danni”