Ecco #EdicolaVerità, la rassega stampa podcast del 10 dicembre con Carlo Cambi Continua a leggere
Trump rimette all’angolo i leader del continente: «Sono deboli e politicamente corretti, guidano Paesi decadenti». Secondo l’ex premier, invece, Bruxelles sarebbe «succube di Orbán». La sua soluzione? «Tornare all’asse franco-tedesco». Chissà se alla Warthon School of Pennsylvania dove ha studiato c’era un corso di latino, comunque Donald Trump ha capito che «repetita iuvant». Non ha fatto passare neppure 24 ore dal suo monito all’Europa («Tra vent’anni rischiate di sparire») che ha rincarato con una intervista a Politico, il network più influente di qua e di là dell’Atlantico, il suo giudizio: «Penso che i leader europei siano deboli, e vogliono essere così politicamente corretti», ha detto, «non sanno cosa fare. L’Europa non sa cosa fare». La botta è dura, ma guardando la foto di Volodymir Zelensky con i cosiddetti «volenterosi» si fa fatica a dare torto al presidente americano. Continua a leggere
Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer di Wind Tre: «Il Paese non può rischiare di rallentare lo sviluppo digitale. La nostra industria è energivora e strategica: merita attenzione e un quadro regolatorio che favorisca gli investimenti». «L’Italia merita un vero piano industriale per le telecomunicazioni: lo sviluppo digitale non può essere interrotto o rallentato». A dirlo alla Verità è Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer di Wind Tre. «Il settore delle tlc - prosegue – è diventato un’infrastruttura critica per la competitività del Paese, ma allo stesso tempo rimane tra i meno compresi e tutelati. La nostra è un’industria energivora, strategica e abilitante. Merita più attenzione e deve essere riconosciuta come tale, perché senza reti performanti non esiste innovazione digitale, né per le imprese né per la Pubblica Amministrazione. Il nostro già lo facciamo, investiamo e tanto. Anche in Europa serve un maggiore interesse verso la nostra industria». Continua a leggere
La «Bild» svela l’ultimo scandalo di Bruxelles: i cittadini subiscono regole rigidissime e politiche demenziali, i funzionari godono di una scala mobile che dal 2022 ha portato incrementi del 22,8%. Compresi i pensionati. Non è vero che la Ue non serve a niente. E neppure che di questo passo, se non cambia qualche cosa, fila dritta verso il crac, come peraltro ha spiegato perfino Mario Draghi prima di Donald Trump. L’Unione europea serve a fare ricchi i suoi funzionari, i quali non corrono certo il pericolo di andare in bancarotta. Anzi, secondo quanto rivelato dal quotidiano tedesco Bild (di proprietà del gruppo Springer, è il giornale più venduto e letto d’Europa) anche questo Natale i burocrati di Bruxelles hanno motivo per fregarsi le mani, rallegrandosi per aver ottenuto l’ottavo aumento di stipendio in tre anni. Ne beneficeranno tutti i 67.000 dipendenti dell’Unione, sia quelli in servizio che quelli in pensione, i quali si vedranno riconosciuti retroattivamente, con calcolo dal 1° luglio, un aumento di stipendio del 3%. In totale, dal 2022 a oggi, fa il 22,8% in più, per un costo aggiuntivo del solo ultimo incremento di 365 milioni di euro all’anno. Continua a leggere
Gli alti prelati bocciano la stretta Ue sui clandestini. «Avvenire» ribadisce subito la necessità delle porte aperte per assicurare manodopera. E la fondazione Migrantes contesta il modello Albania proprio adesso che viene preso a esempio da Bruxelles. E anche la maschera dell’europeismo cade miseramente. Per anni ci è stato ripetuto incessantemente che non esiste vita fuori dall’Ue, dai tempi di papa Francesco i media e i commentatori cattolici non hanno perso occasione per maledire sovranisti, nazionalisti e chiunque rivendicasse maggiore autonomia nazionale, il tutto in nome del supremo valore dell’unità europea. Ma non appena a Bruxelles si prende mezza decisione in lieve contrasto con il pensiero prevalente, ecco che il castello retorico crolla miseramente. Continua a leggere
Vescovo di Chiavari sotto accusa: diffuso in parrocchia un libricino che racconta la vita di coppia. Anche quella tra due maschi, nonostante la dottrina sul tema sia molto chiara e Leone XIV l’abbia ribadita. «Non c’è un amore più grande». Lo teorizza un documento della diocesi di Chiavari diffuso online per riscaldare i cuori dei fedeli accanto al presepe. Titolo del libretto: Amare. Il problema è che si tratta anche dell’amore omosessuale, perché due delle cinque storie «esperienziali» sintetizzate dalla foto del Bacio di Gustav Klimt riguardano coppie gay, che rivelano di avere convissuto all’interno della comunità parrocchiale e invocano un riconoscimento ufficiale della loro unione. Se l’intento della Pastorale della famiglia della curia ligure nei giorni dell’Immacolata è quello di essere il più possibile inclusiva, l’effetto è un terremoto prenatalizio: una petizione con 1.161 firme ha preso forma in poche ore, è stata siglata anche da parroci e chiede «il ritiro del documento e adeguate sanzioni canoniche» per il vescovo Giampio Devasini e per il responsabile del progetto don Marco Torre. Continua a leggere
Alcuni Stati membri hanno lanciato l’allarme: «La spesa diventa sempre più insostenibile». Per i funzionari di Bruxelles il «salario minimo» è di 3.754 euro. L’austerità è una zavorra da imporre solo agli altri. Come segnala la Bild, quotidiano tedesco, l’Unione europea ha applicato un aumento degli stipendi dei propri 67.400 funzionari. È l’ottavo ritocco al rialzo dall’inizio del 2022, con un incremento complessivo del 22,8%. «Quest’ultimo aumento è eccessivo e insensibile. Gli aumenti salariali automatici devono essere aboliti» ha dichiarato Michael Jäger, presidente della Federazione europea dei contribuenti. Continua a leggere
Il saggio di Filippo Giardini studia l’episodio di Sigonella dalla prospettiva di Almirante. C’è un equivoco di fondo sulla storia recente della politica italiana a proposito della questione palestinese e di Israele. L’equivoco è che il Msi, il Movimento sociale italiano, sia rimasto in freezer fino ai primi anni Novanta. In realtà negli anni Ottanta il partito di Giorgio Almirante preferì ignorare le aperture di Craxi, presidente del consiglio, e rimanere nel proprio «splendido isolamento». Il banco di prova in particolare - ed ecco cosa c’entra la questione palestinese - fu la vicenda di Sigonella, la prima crisi di governo scatenata da un tema di politica estera, e i cui riflessi arrivano fino ad oggi. Continua a leggere
Per Piazza Affari le parole degli uomini di Savona, che smontano l’ipotesi «concerto» dei pm, sono sufficienti: il Monte fa +4,9%. Certe volte la Borsa sembra più un teatro di varietà che un tempio della finanza. E infatti Mps torna a ballare sul palcoscenico di Piazza Affari con il passo felpato - ma deciso - di chi ha appena scampato un temporale giudiziario. Il titolo della banca di Siena, rinvigorito come un cavallo dopo il cambio di ferri, è schizzato in cima al Ftse Mib con un elegante +4,9%, più brillante del listino, rimasto lì a guardare come un coro muto. Continua a leggere
Un sondaggio di Alessandra Ghisleri svela che la maggioranza dei cittadini nutre seri dubbi sull’efficacia della legge che dovrebbe prevenire le aggressioni. Una norma bipartisan che, però, gli elettori del partito del premier e quelli della Schlein non apprezzano. La stessa Alessandra Ghisleri ha posto l’accento sul dato emerso dal sondaggio condotto da Only numbers. La seconda domanda, posta al campione di italiani e riferita alla legge sul consenso nei rapporti sessuali, chiedeva se la si ritiene «utile nella prevenzione di episodi di violenza e/o comportamenti non rispettosi». Le donne hanno risposto no, riferiva la politologa e direttrice di Euromedia Research. Continua a leggere
In Valle d’Aosta i cittadini inferociti hanno braccato un malvivente di origine albanese dopo l’ennesimo colpo in una abitazione e lo avrebbero randellato con bastoni. Reprimenda dell’Arma: «Non ci si fa giustizia da soli». Giustizialismo? No, tanta esasperazione. Sono stanchi i cittadini di Arnad, Comune di poco più di 1.000 abitanti in provincia di Aosta finito al centro delle cronache perché una cinquantina di cittadini infuriati hanno accerchiato e picchiato un ladro. Dopo mesi di furti nelle abitazioni della zona, la misura è colma e sembra esserlo ancora di più ora che i carabinieri della compagnia di Chatillon - Saint Vincent stanno dando la caccia agli autori del pestaggio avvenuto venerdì sera. Continua a leggere
La serie Little Disasters: L'errore di una madre, tratta dal romanzo di Sarah Vaughan, esplora con delicatezza le complessità della maternità, tra dubbi, solitudine e relazioni fragili, senza retorica né colpi di scena eccessivi. Little Disasters, cui la traduzione italiana ha apposto un sottotitolo, L'errore di una madre, è nato come romanzo. Uno di quelli scritti da Sarah Vaughan, celebrata all'estero come nuovo genio della letteratura dimenticabile: quella, per intendersi, che non cementifichi in pietra miliare, ma consenta a chi ne fruisca di vivere fra le pagine di un libro, dimentico del mondo circostante. Continua a leggere
L’innovazione nell’idroelettrico che guida la transizione verso l’energia pulita Enel con l’idroelettrico unisce energia pulita, innovazione, sostenibilità e benefici per i territori. Dalle dighe agli impianti ibridi, la tecnologia garantisce sicurezza, continuità e stabilità della rete elettrica. Continua a leggere
L’innovazione nell’idroelettrico che guida la transizione verso l’energia pulita Enel con l’idroelettrico unisce energia pulita, innovazione, sostenibilità e benefici per i territori. Dalle dighe agli impianti ibridi, la tecnologia garantisce sicurezza, continuità e stabilità della rete elettrica. Continua a leggere
Nel ricorso al riesame la procura contesta la buona fede riconosciuta dal gip: norme e giurisprudenza erano già univoche e il Comune aveva segnalato la “totale inidoneità” dell'intervento. Citato anche il precedente di via Fauchè e le altre operazioni finite sotto inchiesta. La vicenda del cantiere di viale Papiniano 48 diventa uno dei casi più delicati dell’urbanistica milanese. La Procura ha impugnato la decisione con cui la gip Sonia Mancini aveva disposto il dissequestro dell’area. Secondo il giudice, gli indagati sarebbero stati in buona fede, anche a causa dei comportamenti del Comune. Per i pm, invece, quella buona fede non può essere riconosciuta. Al centro dell’inchiesta c’è la demolizione di un edificio commerciale e la costruzione di una torre residenziale di otto piani. La società aveva avviato i lavori con una Scia alternativa al permesso di costruire, qualificando l’intervento come ristrutturazione edilizia. Per la Procura si tratta invece di una nuova costruzione, con dimensioni che superano i limiti nazionali previsti dalla legge urbanistica. Un intervento che richiede un piano attuativo. La Scia, sostiene l’accusa, è “totalmente inidonea” a legittimare i lavori. Continua a leggere
Il sindacalista Uilm aggredito dalla Fiom: «Se hai ruoli di responsabilità devi dare l’esempio». Ma il leader Cgil pensa solo a pubblicizzare lo sciopero del 12. Non sono bastati quattro giorni, una conferenza stampa dove si parlava di emergenza salariale e l’ennesima intervista alla «Stampa» per scusarsi. Maurizio Landini non ne vuol sapere di prendere le distanze dall’aggressione denunciata dai vertici della Uil e dalle vittime, i sindacalisti presi a calci e pugni da pseudo colleghi della Fiom venerdì a Genova. E anche nella paginata «concessa» dalla testata del gruppo Gedi, il segretario che parla di «rivolta sociale» mentre scende in piazza per la pace a Kiev e in Medio Oriente ha detto la sua su tutto, tranne che sui fatti di cronaca che hanno visto come protagonista la Cgil. Continua a leggere
Ecco #DimmiLaVerità del 9 dicembre 2025. Il deputato del Movimento 5 stelle Marco Pellegrini ci spiega perché secondo lui le randellate di Trump all'Ue sono meritate. Continua a leggere
Il direttore di Passaggio al bosco Marco Scatarzi rompe il silenzio: «A “Più libri, più liberi” abbiamo venduto tantissimo. I saggi definiti fascisti? Abbiamo 300 testi di vari autori e tendenze: forniamo, come fanno altri a sinistra, un punto di vista radicale ma del tutto legittimo». Dopo giorni di polemiche, attacchi, insulti e qualche aggressione verbale (ma anche tanti libri venduti, enorme pubblicità e non poche soddisfazioni), Passaggio al bosco - che per tutta la durata della tempesta ha mantenuto un silenzio pressoché totale - si concede giusto qualche punzecchiatura e si leva un paio di sassolini delle scarpe, con eleganza. «Abbiamo assistito», dice la casa editrice in una nota, «allo psicodramma collettivo di una sinistra in fase terminale: proposte di censura in nome della libertà, diserzioni fisiche con gli stand aperti e stucchevoli proteste cadute nel vuoto. Hanno fatto tutto da soli: si sono indignati, poi organizzati e infine divisi. Il risultato è lampante: il cortocircuito di un’egemonia culturale che si è ridotta al solo business, che si definisce per antitesi, che innalza recinti morali, che elargisce scomuniche preventive e che pretende di stabilire arbitrariamente che cosa sia lecito scrivere, leggere e persino pensare». Continua a leggere
Altro attacco di Francoforte a Roma per l’emendamento alla legge di bilancio sull’appartenenza delle riserve auree al popolo italiano: «Non ci è ancora chiara la finalità, ripensateci». Il governo vuole alzare il tetto del contante a 10.000 euro. Il Pd sbraita. Continua il braccio di ferro tra il governo e la Bce sulle riserve auree della Banca d’Italia. Le «modifiche apportate» in una nuova formulazione non bastano: «Non è ancora chiaro quale sia la concreta finalità della proposta di disposizione rivista», torna a ribadire l’Eurotower. Che manda un messaggio al governo di Giorgia Meloni: «riconsideri» la proposta. L’ultima riformulazione dell’emendamento è arrivata il 4 dicembre a Francoforte. Peraltro «non è accompagnata da alcuna relazione illustrativa che ne illustri la ratio». E la Bce, che già il 3 dicembre si era già espressa su una precedente versione lanciando il primo altolà, continua a non gradire. Continua a leggere
Secondo caso in una settimana: prima le «spiate» della sinistra, poi la revoca dei fondi. Paolo Inselvini (Fdi): così finanziano solo Lgbt. Più che un vizio, quello dell’Unione europea è un pregiudizio. Settimana scorsa, infatti, aveva revocato i fondi alla Fafce, la Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa mentre oggi li toglie (o meglio: li chiede indietro) alla World youth alliance, un’associazione nata nel 1999 a New York con lo scopo di difendere la vita. Continua a leggere
Lo ha detto il ministro a margine del consiglio per gli Affari interni, riguardo ai centri di rimpatrio in Albania. Continua a leggere
Il sindaco eletto di New York lascia la periferia: dopo l’insediamento si trasferirà nella lussuosa residenza dei primi cittadini. «Ma resto il paladino degli ultimi». Gli americani, si sa, sono gente che va veloce. Sarà per questo che il sindaco eletto di New York City, Zohran Mamdani, sembra aver ripercorso la parabola grillina in una manciata di settimane: da Roberto Fico che si reca a Montecitorio in autobus ai weekend in barca, da Luigi Di Maio che abolisce la povertà agli agi dorati dell’alta diplomazia. Continua a leggere
Il dem Filippo Sensi chiede una manifestazione a Roma con il Colosseo illuminato di blu. Distanza senza precedenti nella storia tra Europa e Stati Uniti. Le parole di commento sul Vecchio continente arrivate negli ultimi mesi a più riprese dall’altra sponda dell’Oceano sono interpretate come giudicanti e inaccettabili da parte dei vertici europei e dalla galassia dem-socialista. Continua a leggere
L’economista interviene sul documento dell’amministrazione americana in cui si preconizza la fine del Vecchio continente: «Una comunità di Paesi non può esistere senza una Costituzione. Ha prevalso una burocrazia celeste personificata da Ursula». Professor Giulio Sapelli, non si fa che parlare del documento americano National security strategy. Che molti nostri media raccontano come un attacco frontale di Trump all’Unione europea. «Che come ho scritto in pochi hanno letto. Non si può nascondere che il trumpismo si presenti spesso come fenomeno quasi caricaturale. A partire dal presidente col cappello rosso Maga dentro lo Studio Ovale. Ma al netto di questo, si intravedono segnali di cambiamento profondi dentro l’establishment americano». Continua a leggere
Il calo delle vendite in America è compensato da quelle nel Vecchio continente (+14,8%). Donald Trump resta, prima di tutto, un uomo d’affari. E quando guarda all’Europa vede un alleato incerto e un partner difficile, ma soprattutto un concorrente. Un soggetto che, nel suo calcolo, sta riducendo l’efficacia delle misure americane contro la Cina. Per questo il suo malumore verso Bruxelles cresce. Continua a leggere