Rassegna Stampa Quotidiani
Il Foglio.it
Il clamoroso ritorno di fiamma tra Michele e Silvia in Un posto al sole
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 06:06

Tutto ci si poteva aspettare, tranne che un ritorno di fiamma tra Michele e Silvia, coppia storica di Upas. Un riavvicinamento sessuale, più che amoroso. Anche se lei non ha il coraggio di mollare Giancarlo, nonostante la sua insofferenza diventi sempre più evidente. Ma proprio ora che si sta rivedendo con l’ex, arriva la lettera del divorzio, definitivo, da Michele. E Giancarlo coglie subito la palla al balzo per chiederle di sposarlo. Silvia è in crisi, e non sa che fare. Chissà se ora capirà la figlia, che ha vissuto una indecisione simile, che l’ha portata a mollare Riccardo sull’altare. Ma per i fan di Upas la decisione sul matrimonio è secondaria, rispetto a una coppia storica che ha segnato tutti i 25 anni della serie, e che gli autori non potranno trattare alla pari di quelle dei personaggi secondari. Il ritorno di Silvia e Michele, è il ritorno dei telespettatori a un amore che non c’è più.

Cartoline vecchie e nuove dal 25 aprile: le aggressioni alla Brigata ebraica, Scurati e Salis
2 ore fa | Gio 25 Apr 2024 06:02

C’è il nuovo monologo, quello di Antonio Scurati letto su tutti palchi e dall’autore a Milano. E poi quello vecchio. Che  è uno sproloquio: “Fuori Israele dalla storia, assassini, cani, ora e ... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

Mattarella e la Liberazione dagli antisemiti
2 ore fa | Gio 25 Apr 2024 05:59

Il presidente della Repubblica ha commemorato la Liberazione con

Vannacci ha fatto cadere le pale pure al Mouline Rogue
2 ore fa | Gio 25 Apr 2024 05:53

Tra caserme e colegi (correttore: una “l”), ne aveva dete tante già qui in Italia, il colonelo Vanaci, da far crolare le pale del Moulin Rouge anche lasù a Paris.

Chi non vuole negoziare è Hamas. La dichiarazione congiunta per fermare la guerra
3 ore fa | Gio 25 Apr 2024 04:51

Il presidente americano Joe Biden assieme ai leader di altri diciassette paesi ha rilasciato una dichiarazione congiunta chiedendo a Hamas di ac... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

Il ritorno di Gray’s Anatomy, che dopo vent'anni dice "Siamo solo all'inizio"
3 ore fa | Gio 25 Apr 2024 04:31

Siamo solo all’inizio. Questo il titolo italiano – accidentalmente autoironico – del primo episodio della ventesima stagione (si, esatto, ventesima) di Gray’s Anatomy, dal 25 aprile disponibile su Disney+. Comme d’habitude, anche questo nuovo capitolo dell’ospedale più amato (e oggetto di calamità) di Seattle si apre con la voice over di Meredith, pilastro – sebbene nelle ultime stagioni sempre più intermittente – della serie che introduce il tema dell’episodio. Scaldacuore in patria e fil rouge altrove, la voce di Meredith ci ha accompagnato per (è il caso di dirlo) quasi un ventennio e con lei abbiamo vissuto le metamorfosi endogene di una serie ed esogene di un genere, il medical drama, che ha attraversato declinazioni alterne.    Il cuore della serie, o meglio il tono, stava già tutto nella sigla del primo episodio andato in onda e che mostrava senza indugi il marchio di fabbrica di quella che sarebbe diventata ShondaLand. Musica in sottrazione, una coppia nascosta sotto il lenzuolo di una barella da cui emergevano coppie di piedi struscianti l’uno sull’altro e un iconico piegaciglia di Shu Uemura, per non farsi mancare niente. Ergo: relazioni a non finire punteggiate da casi medici di diverso livello di gravità, di bordone. Elemento in aggiunta, e connotante, della serie: emotività, a pacchi. Questa la ricetta base, poi migliaia di variazioni. Come i buoni cuochi sanno fare. Una serie non dura venti stagioni se non si conosce a fondo il mestiere e non si sa cambiare quel poco che basta per sorprendere (ogni tanto) senza mai tradire. Come in ogni lunghissima serialità che si rispetti, sono essenziali stuoli di consulenti tecnici che diano linfa con spunti, writing room solide e nutrite che mettano a terra i casi di puntata (ndr: i malati di turno) e chi conosca a fondo la serie, i personaggi e il loro mondo per darne un tocco riconoscibile. Serve anche chi tenga il filo di quanto accaduto prima (e qui la cosa si fa ardua, visto lo storico), per non ripetere (troppo) i movimenti narrativi e per non tradire l’essenza dei personaggi e il rispettivo percorso interiore. Gli eroi di Gray’s Anatomy ne hanno passate di ogni, a partire da Meredith. Sopravvissuta a disastri aerei, a bombe tenute in mano (e precedentemente recuperate dal ventre di un paziente), incidenti gravi, calamità naturali, figli sparsi, sorelle, sorellastre, padri naturali (alcolizzati) e putativi (con alterne fortune). Il dottor Shepherd pure lui non ne parliamo: forse calamità meno gravi nel percorso (ma molte beghe di corna) per arrivare a una fine beffarda. Come insegna la costruzione seriale, anche in Gray’s Anatomy c’è la contrapposizione tra due mondi: gli strutturati ovvero i medici esperti e gli specializzandi. Che si mischiano continuamente tra loro. Non si tiene più il filo di chi è stato con chi, miscugli, ripensamenti, matrimoni che deflagrano, gente che scappa all’altare – letteralmente all’altare con già tutti gli invitati schierati – con lo strutturato di turno. Gente senza arti, ex reduci di guerra, figli adottivi come se piovesse, copiosi parenti illegittimi, dottori di ogni etnia e orientamento sessuale, pazienti dalle patologie più rare e stravaganti (non esenti episodi di gente con oggettistica incastrata nei più insospettabili interstizi). Come tutte le grandi serie che si rispettino, Gray’s Anatomy ha dato i natali ad attori che hanno poi avuto vita propria fuori dal Gray’s Slone. Capostipite della fuga centripeta dall’ospedale seriale per planare ai successi hollywoodiani fu George Clooney, indimenticato dottor Ross in ER Medici in prima linea. Qui il cavallo di razza sembra(va) invece essere Sandra Ho che è rimasta nell’ambito seriale ma un paio di cose buone le ha fatte. Il medical drama infonde insomma la propria dose di fortuna. Genere apprezzatissimo oltre oceano, nelle sue diverse declinazioni: per citare solo alcuni casi si va dai medici in trincea di ER alle idiosincrasie del dottore/detective misantropo House passando appunto per le versioni più soppish come Gray’s Anatomy. Conforta, il genere medical: in mezzo al caos e alla malattia c’è chi resiste, chi combatte strenuamente per la vita dei propri pazienti (per senso del dovere, altruismo o anche solo per dimostrare di essere il migliore), chi incontra l’amore della sua vita o semplicemente qualche estemporanea opportunità ginnica. Guardare Gray’s Anatomy è un balsamo, un antistress, un modo per depensarsi ritrovando volti e situazioni famigliari. Lunga vita a Meredith Gray (e ai dottor Stranamore che verranno).

Il numero chiuso a medicina non è stato abolito: "Salvini dice fake news, quello che serve è un numero giusto"
3 ore fa | Gio 25 Apr 2024 04:24

"Grande soddisfazione per lo stop al numero chiuso a medicina. Dalle parole ai fatti". Lo ha scritto trionfante su Twitter il ministro dei Trasporti

Cosa sappiamo dell'influenza "aviaria" che sta colpendo il Nord America
3 ore fa | Gio 25 Apr 2024 04:14

Cosa sappiamo cioè del ceppo di influenza A di tipo H5N1 che, tipicamente associato agli uccelli e solo sporadicamente trovato nei mammiferi (compreso l’uomo), è invece ora passato a infettare su ampia scala degli animali di allevamento che si contano a milioni nei soli USA? Del virus in questione, al contrario di quanto successo in passato per SARS-Cov-2, sappiamo molto; tra le cose più importanti che sappiamo, è che esso muta attraverso un meccanismo di ricombinazione (in aggiunta a quello classico di variazione casuale) con una frequenza tale, da rendere rapidamente inefficaci i vaccini di tipo “classico” che abbiamo a disposizione per uso veterinario (soprattutto per contrastare la sua diffusione fra i polli di allevamento, ove è in grado di provocare ingenti danni). Sappiamo poi che questo virus influenzale ha una letalità elevata nell’uomo: come riferisce il ministero della salute, “dal 2003 al 1° aprile 2024, sono stati segnalati in tutto il mondo da 23 paesi 889 casi e 463 decessi”, il che equivale a una letalità del 52%.    Per fortuna, nonostante sia endemico e circoli da moltissimo tempo, questo virus non è ancora in gradi di trasmettersi agli esseri umani in maniera efficiente: tipicamente, i pochi casi noti di infezione sono dovuti a elevatissima esposizione ad animali infetti, la trasmissione via aerea non sembra per ora efficiente e la trasmissione da uomo a uomo non è documentata. È nota l’estrema adattabilità di questo virus a specie diverse, che ha più volte implicato il passaggio da uccelli a mammiferi; tuttavia in genere sono mammiferi predatori a essersi infettati sporadicamente, mentre casi di infezione su vasta scala – tali da provocare 24.000 morti alla fine del 2023 – si sono osservati solo per le otarie, presumibilmente a causa della convivenza stretta con uccelli marini infetti. Per questo motivo, la diffusione ampia prima mai documentata in mammiferi domestici, per i quali è da escludersi una vicinanza particolarmente stretta, prolungata e su larga scala con uccelli infetti, ha subito destato allarme nei ricercatori di tutto il mondo: essa è stata interpretata come spia di un adattamento del virus ad una nuova classe di vertebrati, la stessa che include anche l’essere umano, ove la letalità di questo virus può essere come abbiamo detto molto alta e potrebbe creare un’epidemia catastrofica se fosse accoppiata alla trasmissibilità diretta da uomo a uomo.   Ora, viste queste premesse, il dato epidemiologico e quello di sequenziamento sono fondamentali: il primo per identificare il propagarsi dell’epidemia e i suoi canali di diffusione negli animali di allevamento statunitensi, il secondo per confermare l’adattamento specifico ai mammiferi di eventuali nuovi varianti.Tuttavia, sorprendentemente, dopo avere per anni accusata la Cina per i suoi ritardi nella condivisione di dati vitali all’inizio dell’epidemia di SARS-CoV-2, gli Usa, seppur per ragioni diverse, stanno fornendo i dati vitali alla comunità scientifica con il contagocce, generando le proteste globali degli scienziati.   L’epidemia è cominciata alla fine dell’anno scorso; tuttavia, i primi dati di campionamento e sequenziamento di una qualche rilevanza sono stati resi accessibili su GISAID a gennaio di quest’anno, dopo di che vi è stata una brusca interruzione, e fra febbraio e marzo sono stati resi disponibili solo pochi e sporadici dati. Proprio qualche giorno fa, il servizio veterinario nazionale APHIS degli USA ha annunciato il rilascio di centinaia di sequenze; tuttavia, questo rilascio è del tutto insufficiente, innanzitutto perché non è avvenuto su GISAID, e dunque i dati non sono stati resi disponibili in un formato che permettesse un agevole confronto con quanto già noto, e poi – soprattutto – perché in ogni caso le sequenze rilasciate sono prive di data e luogo di campionamento, rendendo impossibile ricostruire sia l’epidemiologia che l’evoluzione molecolare in corso, entrambi vitali per capire cosa stia succedendo. Al netto di questo inaccettabile “deja vu” a protagonisti invertiti, in cui fra gli altri la Cina accusa (e giustamente) gli USA di scarsa trasparenza e di scarsa condivisione di dati sanitari essenziali per un patogeno potenzialmente pericoloso, è possibile cercare di ricostruire qualcosa di utile dalla poca informazione attualmente disponibile su GISAID.    Innanzitutto, le sequenze disponibili indicano un evento radiativo che è iniziato presumibilmente fra ottobre e novembre 2023 negli USA: da questo evento, sono derivati virus in rapida evoluzione, per i quali sono disponibili 253 campioni di sequenziamento, a larghissima maggioranza ottenuti da bovini infetti, e poi ancora da qualche felino, procione, gallina e infine da diverse specie di uccelli selvatici. Mentre però per le specie selvatiche il luogo di sequenziamento è indicato con precisione, per quelle di allevamento – polli e soprattutto bovini – si riporta solo la dizione “Usa”, in uno sforzo di salvaguardare l’economia degli allevamenti; un comportamento inaccettabile, che impedisce, come si è detto, alla comunità internazionale di studiare la diffusione epidemiologica in modo sufficientemente accurato.   Da qualche campione sporadico di uccelli selvatici di specie diverse, che risulta no essere stati tutti ottenuti in Texas, e da quello di meno di 5 bovini campionati a marzo, pure provenienti da quello stato, sembra che un centro importante dell’epidemia sia quello stato USA, terzo per numero di capi bovini allevati a livello federale; e questo dato è coerente con l’unico caso umano di infezione da parte di H5N1 “bovino” finora riportato, caso pure esso texano, nonché con l’abbondante presenza di virus (non si sa se vitale) nel latte di bovini di quello stato.   Il ramo di H5N1 differenziatosi alla fine dell’anno scorso nei bovini è inoltre probabilmente in grado anche di retrodiffusione agli uccelli, perché le sequenze campionate nello stesso luogo e nello stesso periodo in uccelli sono quelle largamente diffuse fra i bovini, prima non presenti fra gli uccelli; siamo dunque di fronte a un gruppo di varianti con ampia adattabilità a ospiti molto diversi, il che è precisamente quanto preoccupa la comunità scientifica, ed è il motivo per cui ogni ritardo nella condivisione di dati da parte del governo USA è inaccettabile. Gli scarni dettagli che ho elencato di per sé non destano preoccupazione sufficiente per un allarme immediato: la popolazione umana, e anche gli allevatori, per ora sono largamente negativi al virus.   Tuttavia, per prevenire spillover come quelli che hanno dato origine alla pandemia recente, a maggior ragione quando essi provengano da virus be noti, la sorveglianza epidemiologica e la trasparenza sono fondamentali, e il fatto che per presumibili ragioni di mercato esse si trascurino non fa che evidenziare quanto siamo vulnerabili alla politica che segue il mercato quanto a quella che segue i voleri di un’autocrazia nazionalistica. Il problema non è (solo) una nuova differenziazione di un ceppo pericoloso di aviaria: il problema è che continuiamo a essere in balia di politici e burocrati che, nella fretta di bilanciare interessi diversi, rendono cieca la comunità scientifica proprio nel momento in cui il suo contributo avrebbe il masismo effetto nel prevenire la prosisma pandemia.

Fadlun (Comunità ebraica di Roma): "Contro di noi nelle piazze un odio criminale e omicida"
4 ore fa | Gio 25 Apr 2024 04:05

Come ampiamente pronosticabile nei giorni scorsi, le manifestazioni per il 25 aprile si sono trasformate in una ribalta per gli insulti contro le comunità ebraiche. Tanto a Roma, dove

Il 25 aprile festeggiamo la fine di una prigione morale e politica
4 ore fa | Gio 25 Apr 2024 03:50

Per leggere la versione senza paywall, iscriviti alla newsletter "Di cosa parlare stasera a cena" a questo link: è gratis!     Inutile perdersi nelle liti con chi cerca rogna, in chi approfitta del 25 aprile per trasformarlo in una grottesca operazione antisemita e di contrasto a Israele. Tempo sprecato anche quello dedicato a cercare la sfumatura di maggiore efficacia nelle parole di condanna del fascismo o di esaltazione della vittoria democratica. Il fascismo è stato una non-ideologia, è stato la negazione della democrazia, dei suoi riti (prima irrisi, non solo dai fascisti, e poi vietati dai fascisti), dei suoi progressi e dei suoi impacci. Ed è stato la negazione della libertà, dell’espressione libera del pensiero e della formazione libera di associazioni, del lavoro come strumento di promozione e del mercato come luogo in cui far competere libera iniziativa e nuove idee. Il fascismo nasceva dall’odio per tutte queste splendide conquiste della modernità, cui non aveva, però, nulla da contrapporre, né aveva nulla con cui sostituirle. E la vita pubblica e quella privata delle persone finirono irregimentate in un tetro statalismo, nell’etica controllata dal potere, nell’obbedienza non intelligente, nel conformismo. Il 25 aprile festeggiamo la fine di quella prigione morale e politica     Le tre "cose" principali Fatto #1 Fuori dalle operazioni di propaganda spicciola ci sono le parole del presidente Sergio Mattarella   anche nella visita a Civitella Valdichiana, dove ci fu una strage nazifascista   e c’è l’attualizzazione dell’antifascismo fatta dal Foglio   e le parole di Giorgia Meloni   e il ricordo solidale da chi oggi rappresenta le forza alleate che hanno liberato l’Italia e sostenuto la Resistenza      Fatto #2 E ancora più sull’oggi e sui pericoli di oggi e sulla necessità di organizzare le democrazie per tutelare i loro valori serve leggere bene e tenere a mente ciò che oggi ha detto Emmanuel Macron    Fatto #3 Mentre i pericoli per la libertà di pensiero e di espressione possono venire anche dal controllo pervasivo della società attraverso le piattaforme social. Ue e Usa sono sempre più consapevoli del rischio costituito da chi governa la circolazione delle idee su TikTok. Guardate che succede quando si scrive qualcosa che irrita il regime cinese       Oggi in pillole Matteo Salvini punta tutto alle europee sul generale Roberto Vannacci, candidandolo da indipendente in tutti i collegi per la Lega. E lo annuncia oggi, forse per far risaltare polemicamente, secondo i suoi gusti e il suo stile di comunicazione, la presenza nelle liste di una persona che ha sempre rifiutato la categoria dell’antifascismo, rifugiandosi anche in scappatoie lessicali e un po’ infantili Un criptofascista, dice Riccardo Magi Salvini presentava il suo ultimo libro Oltre le sanzioni all’Iran, il provvedimento americano contro la violazione dei diritti umani da parte del regime islamico Olaf Scholz, cancelliere tedesco, va dritto al punto e chiede il rilascio degli ostaggi presi da Hamas, tra i quali anche cittadini tedeschi, senza riferimenti a richieste di cessate il fuoco o ad altro Donald Trump usa i processi come ribalta mediatica e chiede l’immunità

Il 25 aprile smemorato di Milano, a tinte palestinesi e contro la Brigata ebraica
4 ore fa | Gio 25 Apr 2024 03:40

La testa del serpente è sana. "Sia oggi un giorno di unità per il paese". Il corpo e la coda, mah. L'appello dal palco di Piazza Duomo non arriva nemmeno alle Gallerie antistanti, tanto frastagliato è il corteo del 25 aprile. Se oggi passa un turista non pensa che sia il Giorno della Liberazione dal nazifascismo. Ma un presidio palestinese. Surclassate le bandiere del Cnl, dei sindacati, le tradizionali falce e martello. Ne svetta un'altra, che avviluppa perfino la statua di Vittorio Emanuele II. "Invochiamo il cessate il fuoco ovunque, dall'Ucraina a Israele, e il ritorno a casa degli ostaggi del 7 ottobre", è l'equilibrato discorso del presidente dell'Anpi Primo Minelli. "Sia oggi un giorno contro l'indifferenza, il razzismo e l'antisemitismo".   Ebbene. Non è stato così. "Ma dov'è la Brigata ebraica?", si domanda qualcuno tra la folla a tutt'altre tinte. Eccola. Una sparuta delegazione. Un solo gagliardetto tenuto alto con grande dignità, in una pioggia di fischi, urlacci, cori: ormai "Palestina libera" è demodé, meglio "Israele stato terrorista". Al di là del macroscopico equivoco storico - la Brigata ebbe un ruolo attivo nella Resistenza, con tanto di Medaglia d'oro al valor militare -, spicca l'aperta ostilità verso una parte di quello stesso corteo. Bene appunto la rappresentanza istituzionale dell'Anpi, bene Beppe Sala quando restituisce il giusto particolarismo al nostro giorno (Italia, 1945): "25 aprile sempre, ma quest'anno di più", dichiara il sindaco di Milano. "Questa è la festa della Liberazione, non della libertà come certa destra vorrebbe far credere". Gli urlano dietro "scemo, scemo, scemo". Evidentemente anche certa sinistra.   Notare bene: fin qui non si tratta di gruppuscoli, ma della voce che domina i decibel della piazza. Perché più che un serpente, il resto dei settanta ("anzi centomila", gonfia il petto l'Anpi) si dilunga come un'idra: innumerevoli teste, cellule, stendardi e rivendicazioni. Qualcuna di buonsenso: "Con il popolo palestinese e gli oppositori ebrei, contro Netanyahu e Hamas", spunta un cartellone solitario. Il resto è un cortocircuito multiplo. Esempio: nei poster a finire con l'elmetto da SS è Schlein, mica Meloni - secondo il tipico autolesionismo sinistroide contro chi pure è a sinistra, ma non abbastanza. "Pd, partito della guerra: il nemico è in casa nostra, cacciamoli". Amen. Ma quando passa la Brigata ebraica, in coda, ancora lontano dai riflettori, eccoli i gruppuscoli: "Siete come i nazisti, fuori i sionisti dal corteo". Poco più in là si grida "assassini, fate schifo". Fa schifo marciare insieme a loro, invece.   Nonostante tutto, resiste l'atmosfera di una giornata di festa: famiglie, anziani, bambini e semplici curiosi. Ci son balli, musica, occhi lucidi. Una fiumana disseminata da Porta Venezia al Duomo, come non si vedeva da anni, tra mille ingorghi e correnti umane da risalire. Eppure nessun problema di ordine pubblico, va sottolineato - salvo i tentativi dei manifestanti di sfondare le transenne. Rari episodi di violenza fisica, subito sedati. Ma l'appropriazione storica e culturale, ripudiando una delle anime originali della Resistenza, è pure violenza. E dispiace contraddire il sindaco Sala: ma oggi, per qualcuno, il 25 aprile è un po' meno.

Le immagini dalla manifestazione del 25 aprile a Milano
4 ore fa | Gio 25 Apr 2024 03:33

Foto Francesco Gottardi

Il vaste programme di Autostrade per l'Italia: "abolire il fato" entro il 2050
5 ore fa | Gio 25 Apr 2024 02:43

Sono in un Paese meraviglioso: come molti italiani trascorrerò gran parte di questo ponte in autostrada e me lo dicono i cartelli promozionali per i turisti. Tuttavia - più dei misteriosi nomi esotici dei panini delle stazioni di servizio, più del fatto che fermarsi a mangiare un panino in una stazione di servizio affollata durante un ponte sia il migliore spot possibile contro il suffragio universale - mi colpisce lo slogan che campeggia su uno schermo: entro il 2050, Autostrade per l’Italia si pone come obiettivo “zero fatalità”. Obiettivo singolare se si considera che, vocabolario alla mano, “fatalità” è un termine che ha a che fare con il fato, il destino o il caso o come vogliamo chiamarlo; con l’imponderabile che sfugge al nostro controllo, non importa quanto ci impegniamo nella programmazione. Ne deduco che ha un bel dire Mallarmé che un colpo di dadi non abolirà mai il caso; a quanto pare, il caso (quello che, quando riparto dopo il panino, mi fa temere che la macchina sfugga al mio controllo e patatrac) sarà abolito da Autostrade per l’Italia. Non subito, per carità, ma entro il 2050. Siamo davvero in un Paese meraviglioso.

Baby Reindeer: una storia per raccontare la complessità degli esseri umani
5 ore fa | Gio 25 Apr 2024 02:36

È arrivata in sordina Baby Reindeer, miniserie autobiografica in sette episodi da mezz’ora disponibile su Netflix, dall’anima british fino al midollo e, ad oggi, la serie più vista sulla piattaforma streaming. La piccola renna del titolo è il soprannome dato a Donny, ragazzo che lavora come barista ma ha il sogno di diventare un comico. Ha perseguito questa strada con diversi tentativi che però non hanno fino a quel momento dato i frutti sperati. Nella sua vita entra casualmente Martha, una donna un po’ più grande di lui che si siede al bancone del bar apparentemente turbata. Donny le offre un tea – come gesto di gentilezza – e da lì comincia una storia di abusi e violenze. Martha, infatti, diventa la stalker del ragazzo, lo perseguita mandandogli centinaia di mail al giorno e braccandolo nei suoi spostamenti. Inizialmente Donny minimizza, lascia uno spazio perché Martha prenda piede fino a quando la situazione diventa morbosa e insostenibile. Donny, nella scena di apertura, si reca al commissariato locale per denunciare la ragazza ma non appare così facile dimostrare che è vittima di stalking (in questo gioca un ruolo anche “l’anomalia culturale” che sia un uomo a subire questo tipo di persecuzioni e non viceversa). Da qui parte una storia – una sorta di lungo flashback che dura fino a metà serie - che si fa, puntata dopo puntata, sempre più psicologicamente stratificata e approfondita. Si indaga nel passato di Donny, il cui bisogno primario è quello di essere visto, considerato e apprezzato, si racconta degli abusi da lui subiti, dei suoi sentimenti inizialmente ambivalenti verso Martha e della linea sottilissima che permette di creare empatia con il proprio carnefice. Uno scavo psicologico in cui i personaggi sono considerati nelle loro sfumature, nelle pieghe emotive che li caratterizzano. Baby Reindeer racconta della complessità di cui sono fatti gli esseri umani, partendo da una storia piccola e molto perimetrata che però nasconde dietro di sé verità emotive molto più grandi. Ha la forza narrativa dei racconti dalla spiccata matrice personale (la serie è creata, scritta e interpretata da Richard Gadd, attore e drammaturgo inglese vittima di stalking per diversi anni). È un racconto perturbante, che in un certo senso taglia le gambe in certi passaggi estremamente crudi per la loro spietatezza emotiva. Donny ci mette a parte dei tentativi di gestire il caos, di contingentare il dolore che gli si riversa addosso e di come questo dolore insista su delle ferite del passato che gli fanno da cassa di risonanza. È una serie sfidante, Baby Reeindeer. Forse con qualche esasperazione eccessiva ma che ha il pregio, per uno spettatore adulto e attrezzato emotivamente, di non fare sconti. Di non ridurre la complessità, anzi. Di mostrarla in tutta la sua più interessante e vera contraddizione. La serie, nata come uno spettacolo teatrale dal nome Monkey See Monkey Do scritto dallo stesso Gadd e che ha vinto il Fringe di Edimburgo nel 2017, è scritta e interpretata dallo stesso Gadd insieme a Jessica Gunning, diretta (in modo molto peculiare) da Weronika Tofilska e Josephine Bornebusch e prodotta dalla Clerkenwell Films.   Qual è il tono di Baby Reindeer in tre battute? “Riniziai a provare quell’empatia che mi sveva fatto finire lì”. “Mi faceva pena. Fu quella la prima sensazione che provai”. “Martha mi vedeva come volevo essere visto”.

FdI, Lega e M5s si astengono sul testo del Parlamento europeo contro le ingerenze russe
6 ore fa | Gio 25 Apr 2024 01:22

All’ultimo voto della legislatura in un'aula semivuota a Strasburgo nasce una ‘strana alleanza’, quella tra Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 stelle astenuti, quasi da soli in ... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

Salvini candida Vannacci alle europee con la Lega
6 ore fa | Gio 25 Apr 2024 01:07

Il generale Roberto Vannacci sarà candidato nelle liste della Lega alle prossime elezioni europee. Lo ha annunciato Matteo Salvini da Milano, dove il segretario della Lega presenta il suo nuovo libro "Controvento". “Sono contento che Vannacci abbia deciso di portare aventi battaglie con la Lega”, ha detto Salvini. Vannacci sarà candidato in tutte le circoscrizioni. Della candidatura di Vannacci si discuteva da mesi, con una parte della Legache si è sempre detta contraria: alla fine è arrivata l'ufficialità.

A Roma tra chiodi e piumini
8 ore fa | Gio 25 Apr 2024 11:36

Mentre a Londra Victoria Beckham festeggiava i suoi 50 anni con la famiglia, le ex Spice Girls, Tom Cruise ed Eva Longoria – finendo immortalata in una delle foto più belle di sempre, col marito David che l’ha portata via ubriaca sulle spalle – a Roma, grazie a Monica Re e al suo studio, si brindava a suon di sakè, sushi, supplì e dj set per l’apertura dello store Uniqlo. Tre piani per 1300 mq nella Galleria Alberto Sordi con tutta la filosofia LifeWear del marchio giapponese per la gioia del presidente e fondatore Tadashi Yanai, “il re dei piumini”, e del Coo Mark Barnatovic. Gli ospiti-invitati dalle pr romane Benedetta Lignani Marchesani e Caterina Mancinelli Scotti (già protagoniste a Margutta Home per la presentazione dei gioielli di Serena Bonifazi con Cinzia Malvini, Carlo Ferocino e Laura Bosetti Tonatto)-sono impazziti per quei “cento grammi”: da Barbara Palombelli Rutelli a Francesco Ruspoli, da Carlo Sanjust di Teulada a Olimpia Windisch-Graetz, Guido Torlonia, Ascanio Colonna di Paliano e Margherita Revelli Caracciolo. C’era anche Cinzia Th Torrini che abbiamo ritrovato il giorno dopo a colazione con Letizia Toni e Gianna Nannini (col chiodo) alla presentazione del film dedicato alla rockstar italiana, dal 2 maggio su Netflix. Pochi attimi / Sei nell’anima...

"La nostra Europa può morire: dipende dalle nostre scelte". Il discorso di Macron
8 ore fa | Gio 25 Apr 2024 11:34

Parigi. Ha citato Paul Valéry e la sua riflessione al termine della Prima guerra mondiale, “le nostre civiltà sanno, adesso, di essere mortali”, per lanciare il messaggio più potente, un a... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

"Ebreo cane": gli insulti antisemiti alla Brigata ebraica a Roma
10 ore fa | Gio 25 Apr 2024 09:50

"Ebreo cane". Lo scandisce, in arabo, un partecipante alla manifestazione e al corteo filopalestinese partito quest'oggi da Porta San Paolo, a Roma, in occasione del 25 aprile. Lo si vede in un video diffuso su X da Chef Rubio, cuoco dichiaratamente antisionista da sempre vicino alla causa palestinese. Gli insulti sono rivolti alla Brigata ebraica, che questa mattina, intorno alle 8, si è recata sempre alla Porta San Paolo per deporre una corona in memoria della Liberazione. E con cui il corteo filopalestinese ha intrattenuto momenti di tensione, con lancio di sassi e petardi.  Alla testa del corteo degli "antagonisti" c'era Maya Issa, cioè la presidente degli studenti palestinesi di Roma. Issa si è fatta notare dopo il 7 ottobre perché a suo dire la guerra non era iniziata in quella data. E a proposito dell'attacco di Hamas aveva detto: "E' umano vendicarsi". "Sono mesi che la nostra comunità è sottoposta a provocazioni continue se non a veri e propri atti di violenza, che oltretutto riguardano le comunità ebraiche in tutto il mondo: stelle di David sulle case, post sui social con coltelli definiti antisionisti, attacchi alla nostra identità ebraica perfino in televisione, l’oltraggio alle pietre d’inciampo, veniamo additati come colpevoli di tutto quello che succede, con un ritorno a toni e accenti che ricordano un antisemitismo che evidentemente non è mai finito", ha commentato il presidente della comunità ebraica di Roma Victor Fadlun. "Viviamo sotto protezione, cercando di continuare a fare una vita normale. E anche oggi abbiamo dovuto manifestare sotto scorta”, ha aggiunto.

Tensioni a Roma tra manifestanti pro Palestina e Brigata ebraica
12 ore fa | Gio 25 Apr 2024 08:02

Si sono registrati momenti di tensione a Roma, vicino Porta San Paolo, dove il presidio dei movimenti palestinesi ha urlato insulti nei confronti della Brigata ebraica, che si era recata nei pressi della Porta per deporre una corona in occasione della Festa della Liberazione. "Fascisti", "Fuori Israele dalla storia" sono alcuni degli slogan urlati. Tra i manifestanti filopalestinesi e i componenti della Brigata ebraica è stato schierato un cordone di forze dell'ordine in tenuta anti sommossa. Sono state lanciate anche alcune petardi e sassi.

Mattarella all'Altare della Patria per il 25 aprile. Meloni: "Avversione a tutti i totalitarismi"
12 ore fa | Gio 25 Apr 2024 07:44

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di alloro al sacello del Milite ignoto all'Altare della Patria a piazza Venezia, a Roma, in occasione delle commemorazioni per la Festa della Liberazione. Alla cerimonia hanno partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e il presidente della Corte costituzionale Augusto Barbera e il ministro della Difesa Guido Crosetto. Deposta la corona, il capo di stato si è fermato davanti al monumento per un momento di raccoglimento, mentre veniva intonato il Silenzio.   Dopo la consueta commemorazione nella capitale, Mattarella andrà a Civitella di Val Chiana, in provincia di Arezzo, dove nel 1944 i nazisti uccisero 244 civili, tra cui molte donne e bambini. Sempre in mattinata il ministro degli Esteri Antonio Tajani sarà alle Fosse Ardeatine, sempre a Roma, per la commemorazione delle vittime. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini sarà invece a Milano al Sacrario dei caduti della città, con sindaco Beppe Sala e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.   Nel pomeriggio è poi prevista la presentazione del suo nuovo libro. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio invece sarà nella sua Treviso, dove parteciperà alle celebrazioni locali. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, invece, sarà al museo della Liberazione in via Tasso a Roma.   "Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari", ha scritto la presidente Giorgia Meloni sui social, evitando il termine "antifascista": molti membri dell'opposizione, in occasione delle polemiche di questi giorni anche legate al "caso Scurati", le avevano chiesto di professarsi in quel modo. "Continueremo a lavorare per difendere la democrazia e per un’Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà. Viva la libertà!", ha concluso la premier.  I rappresentanti delle istituzioni all'Altare della Patria per le celebrazioni del 25 aprile - foto Ansa

Sinner, i Giochi olimpici e il successo del tennis in Italia. La versione di Angelo Binaghi
14 ore fa | Gio 25 Apr 2024 05:57

“Sinner punta all'oro olimpico? Ben venga, ma nessuno ricorda chi ha vinto la medaglia d'oro a Tokyo, tutti conoscono invece i vincitori di Wimbledon”. Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis e padel, dà qualche consiglio sulla programmazione stagionale alla punta di diamante del suo movimento. “Mi fa piacere che sia il suo primo obiettivo nel 2024, per anni ho litigato con i giocatori affinché venissero a giocare la Davis, sa che è un torneo che c'è ogni quattro anni e in più a Tokyo non giocò”. Eppure: “Se ha l'obiettivo di diventare numero uno al mondo, sa che l'Olimpiade non porta punti. Se io dovessi scegliere, preferirei vincesse a Roma o un altro Slam”. L'organizzazione del Masters 1000 al Foro Italico è un'altra causa del boom del tennis italiano oltre ai risultati di Sinner e degli altri giocatori: “Ogni anno ormai battiamo il record di incassi, il valore dei biglietti venduti aumenta del 36 per cento e non si tratta solo di stranieri, c'è una crescita esponenziale della domanda interna. L'abolizione dei biglietti omaggio ha giovato, prima erano dati per incentivare le persone a vedere il tennis, ora dando un ingresso gratis tolgo la possibilità a un appassionato di investire per vedere il proprio campione”. Roma però non è l'unica occasione offerta negli ultimi anni ai tifosi per godersi il grande tennis, dalla Coppa Davis a Bologna alle Atp Finals a Torino: “Le manifestazioni sono il termometro della popolarità. Le Finals resteranno in Italia, dipende dal governo che però si è già espresso in termini positivi avendo riscontrato il flusso economico. Per quanto tempo e dove però, non lo so”. Affianco ai risultati sportivi e alle manifestazioni organizzate, l'attenzione di Binaghi si concentra soprattutto sulla base del movimento: “Abbiamo chiuso l'anno con 820mila tesserati e puntiamo a sforare il milione nel 2024. Monitoriamo il numero delle società sportive e delle squadre iscritte a tornei e campionati. Quando sono arrivato c'erano 120mila tesserati, eravamo in Serie C di Coppa Davis e gli Internazionali erano tecnicamente falliti”.  Nonostante la crescita graduale ed enorme, c'è voluto un po' per attirare l'attenzione del presidente del Coni Malagò: “Prima ringraziava chiunque, dal tiro al piccione alla dama tranne noi, ma dalla Coppa Davis in poi invece ci include sempre. Vive sempre gli Internazionali con apprensione, un anno si era opposto alla partecipazione di Rublev e Medvedev, un altro a quella di Djokovic magari le vittorie di Sinner gli danno tranquillità”.

Una prima pagina per celebrare gli antifascisti di ieri e di oggi
16 ore fa | Gio 25 Apr 2024 04:00

Al direttore - Forse pochi ricordano un discorso tenuto il 25 aprile del 2009 da Silvio Berlusconi a Onna, cittadina simbolo del terremoto in Abruzzo. Un discorso serio e intellettualmente ones... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

Tg1, il "caso" Incoronata Boccia. Il direttore Chiocci blocca le ospitate della sua vicedirettrice
16 ore fa | Gio 25 Apr 2024 04:00

Resta Incoronata, al Tg1, ma abdica da opinionista Rai. Perdiamo (forse) il pensiero laterale di Incoronata Boccia, la vicedirettrice in quota Meloni: il suo direttore, Gian Marco Chiocci, altra qu... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti

Gli industriali lombardi dopo la sconfitta in Confindustria restano molto perlessi
16 ore fa | Gio 25 Apr 2024 04:00

È sempre doloroso puntare sul cavallo vincente (Edoardo Garrone) e po... Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti