Rassegna Stampa Quotidiani
Libero Quotidiano
Tensioni in piazza Duomo a Milano, lo show di Scurati e un cane brandito contro la folla: ecco il 25 Aprile della sinistra
32 minuti fa | Gio 25 Apr 2024 02:36

A Milano ha raggiunto piazza Duomo la testa del corteo del 25 Aprile iniziato in corso Venezia all'angolo con via Palestro. Attorno al palco dove avranno luogo gli interventi, una numerosa folla, tra i quali manifestanti, pro Palestina, che all'arrivo della testa della manifestazione, guidata dal sindaco Giuseppe Sala, hanno intonato il coro "Israele stato fascista, stato terrorista". E agli insulti ha risposto il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini: "La giornata di oggi è un inno alla vita e alla libertà. Grazie a chi è in tutte le piazze, se composto. Quando ho visto che stamattina qualcuno a Roma prendeva a insulti la Brigata ebraica mi sono vergognato per loro" . Ma le tensioni in piazza Duomo non si sono fermate: all'arrivo della Brigata ebraica un gruppo di manifestanti pro Palestina hanno iniziato con fischi e insulti, come "fuori i sionisti dal corteo". La tensione è aumentata, finché i giovani manifestanti pro Palestina hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza della Brigata ebraica, formato da City Angels. Ci sono stati alcuni minuti di scontri fisici, in cui sono state scagliate sedie contro i baschi e contro i giornalisti. Tra i bersagli anche il cane di un passante, sollevato da terra per il collare e brandito contro la folla. Lo scrittore Antonio Scurati, infine, ha letto il monologo della discordia dal palco di piazza Duomo, dove si è concluso il corteo. Scurati, salito sul palco con un garofano rosso, ha concluso il suo intervento con un abbraccio alla segretaria del Pd Elly Schlein.

25 aprile, Mattarella: "Uniti in antifascismo, senza memoria non c'è futuro"
38 minuti fa | Gio 25 Apr 2024 02:30

Roma, 25 apr. (Adnkronos) - "Senza memoria, non c'è futuro". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25 aprile, celebrando l'anniversario della Liberazione a Civitella in Val di Chiana, in Toscana, dove nel 1944 i nazisti trucidarono 244 persone. "Aggiungo - utilizzando parole pronunciate da Aldo Moro nel 1975 - che 'intorno all'antifascismo è possibile e doverosa l'unità popolare, senza compromettere d'altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico'", ha affermato il capo dello Stato. "All'infamia della strage di Marzabotto, la più grande compiuta in Italia, seguì un corollario altrettanto indegno: la propaganda fascista, sui giornali sottoposti a controlli e censure, negava l'innegabile, provando a smentire l'accaduto, cercando di definire false le notizie dell'eccidio e irridendo i testimoni. Occorre – oggi e in futuro - far memoria di quelle stragi e di quelle vittime e sono preziose le iniziative nazionali e regionali che la sorreggono. Senza memoria, non c'è futuro". "Con queste barbare uccisioni, nella loro strategia di morte, i nazifascisti cercavano di fare terra bruciata attorno ai partigiani per proteggere la ritirata tedesca, di instaurare un regime di terrore nei confronti dei civili perché non si unissero ai partigiani, di operare vendette nei confronti di un popolo, considerato inferiore da alleato e, dopo l'armistizio, traditore. Si trattò di gravissimi crimini di guerra, contrari a qualunque regola internazionale e all'onore militare e, ancor di più, ai principi di umanità", ha affermato. "Nessuna ragione, militare o di qualunque altro genere, può infatti essere invocata per giustificare l'uccisione di ostaggi e di prigionieri inermi. I nazifascisti - ha ricordato il capo dello Stato - ne erano ben consapevoli: i corpi dei partigiani combattenti, catturati, torturati, uccisi, dovevano rimanere esposti per giorni, come sinistro monito per la popolazione. Ma le stragi di civili cercavano di tenerle nascoste e occultate, le vittime sepolte o bruciate. Non si sa se per un senso intimo di vergogna e disonore o per evitare d'incorrere nei rigori di una futura giustizia, o, ancora, per non destare ulteriori sentimenti di rivolta tra gli italiani". "Una lunga di scia di sangue ha accompagnato il cammino dell'Italia verso la Liberazione - ha sottolineato quindi il capo dello Stato - Il sangue dei martiri che hanno pagato con la loro vita le conseguenze terribili di una guerra ingiusta e sciagurata, combattuta a fianco di Hitler nella convinzione che la grandezza e l'influenza dell'Italia si sarebbero dispiegate in un nuovo ordine mondiale. Un ordine fondato sul dominio della razza, sulla sopraffazione o, addirittura, sullo sterminio di altri popoli. Una aspirazione bruta, ignobile, ma anche vana. Totalmente sottomessa alla Germania imperialista di Hitler, l'Italia fascista, entrata nel conflitto senza alcun rispetto per i soldati mandati a morire cinicamente, non avrebbe comunque avuto scampo. Ebbe a notare, con precisione, Luigi Salvatorelli: 'Con la sconfitta essa avrebbe perduto molto, con la vittoria tutto…'" . "Generazioni di giovani italiani, educati, fin da bambini, al culto infausto della guerra e dell'obbedienza cieca e assoluta, erano stati mandati, in nome di una pretesa superiorità nazionale, ad aggredire con le armi nazioni vicine: le 'patrie degli altri' come le chiamava don Lorenzo Milani - ha detto ancora Mattarella - Nella disastrosa ritirata di Russia, sui campi di El Alamein, nelle brutali repressioni compiute in Grecia, nei Balcani, in Etiopia, nelle deportazioni degli ebrei verso i campi di sterminio, nel sostegno ai nazisti nella repressione della popolazione civile, si consumò la rottura tra il popolo italiano e il fascismo. Si verificò -scrisse ancora Salvatorelli- 'una crisi morale profonda, una disaffezione completa rispetto al regime, un crollo disastroso dell'idolo Mussolini'. Il fascismo aveva in realtà, da tempo, scoperto il suo volto, svelando i suoi veri tratti brutali e disumani". In mattinata Mattarella accompagnato dai presidenti del Senato, Ignazio La Russa, della Camera Lorenzo Fontana, del Consiglio Meloni, della Corte costituzionale Augusto Barbera, dal ministro della Difesa Guido Crosetto, e dalle alte cariche militari, ha reso omaggio all'Altare della Patria, deponendo una corona di alloro sulla tomba del Milite ignoto, in occasione della Festa della Liberazione. "Nel giorno in cui l'Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari. Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio". Lo scrive su Instagram la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Continueremo a lavorare - aggiunge- per difendere la democrazia e per un'Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà. Viva la libertà!". “Io ho sempre onorato Il 25 aprile senza doverlo sbandierare e senza politicizzarlo”. Queste le parole del vice premier e ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini arrivando al Sacrario dei Caduti di Milano per la deposizione delle corone di alloro in occasione delle celebrazioni per la giornata della liberazione insieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala e al ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Non ho detto che sarei venuto qui fino all'ultimo per evitare che ci fossero quelli che invece di celebrare il passato perché non ritorni, vanno in giro a creare problemi”, ha spiegato. Del resto “vedevo stamattina da Roma delle immagini vergognose, scandalose di aggressione alla Brigata ebraica. Ecco - ha concluso - io spero che in un giorno troppo lontano, il 25 aprile sarà una giornata di unità nazionale”. “Questo è un governo scelto dai cittadini. Poi l'antifascismo sì, mi sembra evidente”, ha aggiunto sottolineando: “Ma poi qualcuno ha nostalgia del fascismo? Spero di no”. “Il 25 aprile è la festa della Liberazione e di tutta la Repubblica, la festa in cui si ricorda chi ha dato la vita e con tanto sacrificio ha costruito le basi per la democrazia e per la libertà di questo Paese e per la difesa dei valori della nostra Costituzione”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein arrivando al corteo milanese per le celebrazioni del 25 aprile. “Questa - aggiunge Schlein - è una giornata in cui va rinnovato l'impegno della lotta per la difesa della nostra Costituzione e per la sua piena attuazione. Per questo dobbiamo ricordare la Resistenza che ci ha liberato dai nazifascisti".

25 aprile, Mattarella a Civitella Valdichiana: "Doverosa unità popolare sull'antifascismo"
42 minuti fa | Gio 25 Apr 2024 02:26

(Agenzia Vista) Arezzo, 25 aprile 2024 "Aggiungo - utilizzando parole pronunciate da Aldo Moro nel 1975 - che “intorno all'antifascismo è possibile e doverosa l'unità popolare, senza compromettere d'altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico", le parole di Mattarella nel corso del suo discorso del 25 aprile. / Quirinale Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

25 aprile, Mattarella "Senza memoria non c'è futuro"
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:58

25 aprile, Mattarella "Senza memoria non c'è futuro"

Festa della Liberazione, il corteo dell'Anpi canta Bella Ciao
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:50

(Agenzia Vista) Roma, 25 aprile 2024 In occasione del 25 aprile l'Associazione Nazionale Partigiani Italiani ha organizzato una manifestazione. Il corteo è partito da largo Bonpiani, alla Garbatella, e si è diretto verso Porta San Paolo. Lungo il percorso i manifestanti hanno cantato la classica "Bella Ciao". Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Meteo, arriva lo choc termico per il ponte: ecco le temperatura (e dove pioverà)
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:44

Gli italiani pregano per un ponte del 25 aprile sereno. Sono milioni infatti quelli che hanno deciso di partire e allontanarsi dalla città per godersi le feste. Questa settimana sarà caratterizzata da un importante choc termico, con le temperature che potrebbero passare in poco tempo dai 15 ai 30 gradi. A partire da venerdì l'afflusso artico che continua a raggiungere le latitudini mediterranee andrà attenuandosi, fino a interrompersi nell'ultimo weekend di aprile. Al suo posto entrerà in gioco una circolazione completamente diversa, caratterizzata da una parte dall'approfondimento di una saccatura atlantica verso la Penisola Iberica, dall'altra dalla rimonta di un campo anticiclonico afro-mediterraneo verso l'Italia e i Balcani. Molte delle nostre regioni beneficeranno di quest'ultima caratteristica, con il tempo che andrà stabilizzandosi al Centro-Sud e le temperature che aumenteranno. Al Nord invece, e in particolare al Nordovest, si avvertiranno i disturbi provenienti dalla saccatura atlantica che cercherà di inviare impulsi instabili, anche se in un contesto termico sempre più mite rispetto agli ultimi giorni.      Al Nord iniziali schiarite salvo addensamenti e primi piovaschi al Nordovest. Peggiora ulteriormente in giornata al Nordovest con piogge e rovesci su Liguria e Piemonte, in estensione alla Lombardia ed entro sera ad Emilia e ovest Veneto, seppur in generale attenuazione. Spruzzate di neve sulle Alpi occidentali dai 1200/1500m. Al Centro parziali schiarite al mattino salvo addensamenti su alta Toscana e Marche; poi nubi in generale aumento dal pomeriggio con qualche rovescio sulle zone interne, in locale sconfinamento entro sera alla costa marchigiana e in esaurimento successivo. Limite neve sui 1800m. Al Sud addensamenti irregolari e qualche pioggia in Campania, in attenuazione con il passare delle ore, altrove inizialmente poco nuvoloso ma nel pomeriggio un po' di variabilità in Appennino con locali piovaschi in sconfinamento alla Puglia centro-settentrionale. In Sardegna poche nubi al mattino, pomeriggio-sera con un po' di variabilità sulle zone interne

25 aprile, Calenda: "Anche brigata ebraica e chi non è di sinistra può manifestare"
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:38

(Agenzia Vista) Milano, 25 aprile 2024 “È una giornata che dovrebbe essere importante perché dovrebbe unire tutta l'Italia a prescindere da quello che si vota nell'urna nel riconoscimento del valore della liberazione dal fascismo, così non accade perché quello che succede è che c'è sempre questo settarismo che la brigata ebraica non può partecipare, chi non è di sinistra non può rivendicare il fatto di essere antifascista. Tutto sbagliato. Il 25 aprile è divisivo? Non dovrebbe esserlo, ma è la maledizione di questo Paese dai Guelfi e Ghibellini”, ha affermato il leader di Azione Calenda a margine del corteo per il 25 aprile a Milano. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Copycat, omicidi in serie: la migliore Sigourney Weaver (e un gran finale)
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:38

COPYCAT OMICIDI IN SERIE La7D  ore 21.30 con Sigourney Weaver,  Holly Hunter e Dermot Mulroney. Regia di   Jon Amiel. Produzione USA 1995. Durata: 2 ore LA  TRAMA Sigourney  Weaver  è una  psicologa  criminale   che durante una  conferenza   viene aggredita da  un maniaco. Dallo scontro  esce  con  un trauma  che  sviluppa  in lei  un'agorafobia.  Sigourney  non  esce  più  di  casa. Continua a  collaborare  colla polizia  ma  solo via internet. Un giorno  si  rivolgono a  lei per  il caso di un  serial killer. Lei, ancorchè pesantemente  condizionata  dalla sua fobia, è sempre un  bel cervello e mette i  poliziotti sulle tracce del criminale.Risultato, il killer  la va a cercare  a casa  sua. PERCHE' VEDERLO Perché è senz'altro  il  miglior  film  di Amyel, un  regista  che  col  giallo  ci  sa  fare  ("Entrapment" e  la serie TV  "Cleaning lady") e probabilmente la  miglior prova delle Weaver, fascinosa e  scostante  come  non è mai stata. Gran tensione  per  tutto il  flm e ovviamente  un  gran finale

Maison Bréguet, il lusso e l'ospitalità di Parigi
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:35

A Parigi, ogni strada, ogni quartiere ha il suo fascino, la sua storia da raccontare. Nel 11º arrondissement, Maison Bréguet si è affermata come una destinazione imperdibile, unendo lusso e ospitalità alla parigina. Fondata nel 2018 dai visionari Samuel Gelrubin e Brice Errera, Maison Bréguet supera i confini dell'ospitalità tradizionale per offrire un'esperienza autentica e personalizzata ai suoi visitatori. Per Gelrubin e Errera, Maison Bréguet è molto più di un semplice hotel. È un luogo dove l'anima di Parigi si fonde con ogni dettaglio, dove l'ospitalità diventa un'arte. Trasformata da un'ex fabbrica industriale, Maison Bréguet è oggi una galleria vivente dove i viaggiatori si mescolano con gli abitanti, dove ogni angolo rivela una nuova storia da condividere. Che si tratti di un soggiorno breve o di una fuga prolungata, Maison Bréguet invita ognuno a sentirsi a casa, a mettere le proprie valigie e ad immergersi nell'effervescenza della città.       La diversità delle camere di Maison Bréguet riflette la ricchezza di Parigi stessa. Dalle suite spaziose alle camere comunicanti, passando per la graziosa "Petite Maison" con il suo terrazzo privato, ogni spazio è progettato con una cura meticolosa per i dettagli. L'estetica classica parigina si fonde armoniosamente con tocchi contemporanei, creando così un ambiente elegante e senza tempo per i viaggiatori più esigenti. Per coloro che cercano di rilassarsi, Maison Bréguet offre un rifugio di relax supremo. Dalla piscina rinfrescante alla sauna passando per una gamma di trattamenti esclusivi firmati Olivier Lecocq, ogni istante trascorso in questo spazio dedicato al benessere è una vera e propria evasione. Con prodotti naturali e protocolli personalizzati, Maison Bréguet invita i suoi ospiti a rilassarsi e a rivitalizzarsi nel cuore della città animata.     Scegliendo Maison Bréguet, i visitatori hanno l'opportunità di vivere Parigi come veri parigini. Grazie a un calendario culturale dinamico e a una selezione di indirizzi locali, l'hotel offre un'immersione autentica nella vita quotidiana della città. Dalla coulée verte al boulevard Beaumarchais, Maison Bréguet è il punto di partenza ideale per esplorare i tesori nascosti dell'11º arrondissement e oltre.     Impegnata per lo sviluppo sostenibile, Maison Bréguet si impegna a promuovere un approccio responsabile all'ospitalità. In collaborazione con marchi eco-sostenibili e impegnati, l'hotel propone una selezione attentamente scelta di prodotti e articoli di lusso che rispettano l'ambiente. Dalla riduzione dei rifiuti al sostegno delle associazioni locali, Maison Bréguet si impegna a creare un impatto positivo sulla comunità e sul pianeta. In materia di gastronomia, Maison Bréguet non fa compromessi. Sotto la guida del talentuoso chef Steven Som, il ristorante dell'hotel offre un'esperienza culinaria eccezionale, dove i classici della cucina francese sono rivisitati con audacia e creatività. Ogni piatto racconta una storia di tradizione e innovazione, catturando i palati dei commensali più esigenti.  Tra le delizie: Asparagi verdi in crosta viennese con salsa olandese all'aglio nero; Gnocchi alla parigina gratinati con Comté, morelle e marmellata di funghi, serviti con un'emulsione al cappuccino; Zuppa di cipolle; Millefoglie rivisitato da urlo. Queste creazioni hanno reso famosa la capacità di Som di destrutturare i classici, amalgamando tecnica ed emozione. Ex promessa del basket francese, Steven Som affronta ogni servizio come una partita e interpreta la cucina come una competizione da vincere in squadra.       Scoperto nel 2023 dalla guida Michelin al timone del ristorante Terra, Som porta la sua esperienza culinaria alla Maison Bréguet per condividere il suo repertorio parigino di fama mondiale. "La mia cucina stimola i sensi, i ricordi d'infanzia, mentre sconvolge i codici dei piatti che tutti conoscono", spiega lo chef, che rinnova il menu della brasserie per adattarlo al prestigioso ambiente a 5 stelle della Maison Bréguet.  Per Som, un buon prodotto rappresenta il 90% di una ricetta, motivo per cui è un convinto sostenitore dei produttori locali con cui collabora. La sua passione per il terroir parigino si riflette nei suoi piatti, che testimoniano il suo impegno per la tradizione culinaria e la sostenibilità. Maison Bréguet accoglie i parigini e i viaggiatori nel suo ristorante al piano terra e offre un'atmosfera raffinata e industriale-chic, che invita gli ospiti a evadere dal trambusto parigino. https://www.maisonbreguet.com/

L'autopsia sul bimbo sbranato dai pitbull: il dettaglio choc, come è morto in pochi minuti
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:35

È agghiacciante quello che emerge dall'autopsia del piccolo Francesco Pio D'Amaro, il bambino di 11 mesi sbranato a Eboli, in provincia di Salerno, da due pitbull. Mentre era fra le braccia della madre, i due animali lo avrebbero aggredito, scaraventandolo a terra e azzannandolo a morte. Inutili i tentativi della madre e dello zio di dissuadere i cani dal loro attacco. Secondo il referto del medico legale, il bimbo sarebbe morto nel giro di pochi minuti in seguito alle ferite. Come scrive Il Mattino, avrebbe riportato la frattura alla colonna vertebrale (e altre scomposte), ma anche un trauma celebrale e ferite lacero contuse. Al termine degli esami sul corpo, la salma del bambino è stata trasportata alla casa del commiato dell'agenzia funebre Cioffoletti dove è stata allestita la camera ardente. I funerali si terranno oggi, giovedì 25 aprile.     Per la morte di Francesco la procura ha aperto un'indagine: iscritti al registro degli indagati ci sono cinque persone, fra cui la mamma Paola. La donna, nel tentativo di salvare il figlio, era stata attaccata dagli animali, riportando alcune ferite. Risultano iscritti anche i due proprietari dei pitbull, che li avevano lasciati in custodia ai loro amici, e gli zii del bambino.

Tensione tra la comunità ebraica e i pro Palestina al corteo del 25 aprile a Milano
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:34

(Agenzia Vista) Milano, 25 aprile 2024 Nel corso del corteo del 25 aprile, a Milano, sono stati registrati momenti di tensione quando alcuni esponenti della comunità ebraica hanno sfilato davanti a una rappresentanza dei manifestanti pro Palestina: nello specifico, un rappresentante della comunità ebraica ha avvicinato provocatoriamente una bandiera di Israele, scatenando l'ira dei pro Palestina. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

"Quella dalla parte giusta della storia". Elly Schlein, ecco il 25 aprile del Pd
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:30

La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha preso parte al corteo della Festa della Liberazione a Milano. "Il 25 aprile è la festa della Liberazione, è la festa di tutta la Repubblica. È la festa in cui si ricorda chi ha dato la vita e, con tanto sacrificio, ha costruito le basi per la libertà di questo Paese, per la democrazia di questo Paese, per la difesa dei valori della nostra Costituzione", ha dichiarato la leader dem. "Quindi, è una giornata in cui va rinnovato l'impegno della lotta per la difesa della nostra Costituzione e per la sua piena attuazione. È in questo modo che noi dobbiamo ricordare la Resistenza che ci ha liberato dai nazifascisti. È una giornata in cui celebrare quell'Italia che è stata dalla parte giusta della Storia", ha aggiunto Schlein. Alcuni appartenenti alla comunità ebraica sostengono che la Sinistra sia antisemita, chiede un cronista. "Non è così", ha replicato Schlein, sottolineando: "Oggi è la giornata del 25 aprile, dove bisogna andare avanti con la difesa dei valori costituzionali, e noi siamo qui per quello".

Caso Salis, il padre Roberto: "Ilaria è molto motivata per la sua candidatura"
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:28

(Agenzia Vista) Roma, 25 aprile 2024 "Molto emozionante essere qui a Roma. Non mi aspettavo un'accoglienza così calorosa. Oggi ho avuto notizie di Ilaria, perché Luana Zanella è stata a trovarla in carcere. Hanno parlato tra le altre cose della sua candidatura. Mi ha detto che è molto motivata e molto combattiva" lo ha detto il il padre di Ilaria Salis, Roberto Salis, a margine del corteo dell'Anpi nel giorno della Festa della Liberazione. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

"Sputi e insulti dagli ebrei". Roma, 25 aprile di fuoco: la denuncia della pro-Gaza
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:27

Elisabetta La Pera, manifestante pro Palestina, racconta di essere stata circondata e insultata a Viale Aventino a Roma da membri della comunità ebraica. “Mi hanno messo la loro bandiera di Israele addosso sulla moto e hanno cominciato a insultarmi e a dirmi di andare via. Sono scappata via e mi hanno sputato addosso” ha detto poco dopo l'accaduto. I fatti raccontati dalla donna sarebbero accaduti dopo le tensioni tra comunità ebraica radunatasi in ricordo del ruolo nella Resistenza della Brigata Ebraica e i manifestanti pro Palestina.

Sofia Goggia imita Francesca Fagnani: che belva...
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:26

Spassosissimo video di Sofia Goggia, che in una storia su Instagram imita la conduttrice di 'Belve' Francesca Fagnani. Con una delle sue galline in braccio dal bosco del suo allevamento di Lonno – una frazione di Nembro, in Val Seriana – la sciatrice bergamasca si diletta con un divertente romanesco, imitando alla perfezione la giornalista. "Che belva se sente? 'Na Selvaggia?! Perchè sta un po' Wild?", dice Goggia, facendo il verso alla conduttrice di Rai2. Il video è diventato subito virale in rete, ottendendo l'apprezzamento anche di Francesca Fagnani.

"Oggi non parlo, chiedo scusa". Barbara Palombelli, l'imprevisto in diretta a Forum
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:14

"Oggi non parlo". Barbara Palombelli è affranta, quasi disperata, e iniza la puntata di Forum del 24 aprile con queste parole. Un filo di voce, e si capisce subito che qualcosa non va. L'apprezzatissima conduttrice Mediaset, che ha raccolto la pensatissima eredità di Rita Dalla Chiesa alla guida del tribunale più famoso della televisione italiana, è rimasta fregata dal clima pazzo di questa primavera, che tra marzo e aprile ha alternato piogge e sole, freddo invernale e giornate di sole quasi agostano.  Risultato: un pesantissimo abbassamento di voce, una raucedine che le rende quasi impossibile, di fatto, la conduzione normale del programma ma che non le impedisce di apparire comunque in video, nello studio davanti alle telecamere, perlomeno per salutare il "suo" pubblico portando così in porto il doppio appuntamento in palinsesto, all'ora di pranzo e nella fascia pomeridiana.        "Ho pochissima voce, però voglio stare con voi anche oggi". Con il passare dei minuti, la situazione si fa però sempre più difficile da gestire. Fino all'inevitabile epilogo: "Non mi resta che chiedere scusa, scusatemi, ma come sentite la voce non c'è più".       Quindi allo Sportello di Forum, lo spin-off pomeridiano della trasmissione di Rete 4, la decisione della moglie dell'ex sindaco di Roma Francesco Rutelli: "Buon pomeriggio a tutti, non ho voce come potete sentire. Perciò oggi parla Giulia Giorgi". E sui social i tanti appassionati hanno mandato i loro auguri di pronta guarigione alla Palombelli.

25 aprile, la strage nazista di Civitella in Val di Chiana: cosa è successo
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:13

Roma, 25 apr. - (Adnkronos) - Oggi 25 aprile 2024 il presidente della Repubblica Mattarella ha scelto quest'anno per la celebrazione della festa della Liberazione Civitella in Val di Chiana, in Toscana. Ma cosa è successo in questo paese? Il 29 giugno 1944 a Civitella in Val Chiana, in provincia di Arezzo, che durante la ritirata tedesca si trovava nelle immediate retrovie del fronte lungo la Linea Gotica, divenne teatro di una efferata strage nazifascista. Qualche giorno dopo la morte di alcuni soldati tedeschi, i nazisti iniziarono a rastrellare gli uomini e poi irruppero in chiesa, dove il parroco, don Alcide Lazzeri, tentò senza successo di salvare i fedeli offrendosi come vittima. A cinque a cinque tutti gli uomini, compreso il prelato, vennero trucidati e il paese fu incendiato, per uccidere anche chi in qualche modo era riuscito a nascondersi. Sommando ai martiri di Civitella quelli delle due frazioni di Solaia e Cornia, dove furono uccise con spietata ferocia anche donne e bambini, e della vicina San Pancrazio, in tutto furono massacrate 244 persone. La sera del 18 giugno 1944, domenica, nove soldati tedeschi, forse paracadutisti della divisione "Hermann Göring", si avvicinano ad una casa colonica in località Madonna presso Civitella. Dopo aver ordinato la cena e mangiato, si diressero verso il Dopolavoro del paese, sedendosi ad un tavolo, le armi appoggiate a terra. Un gruppo di partigiani, saputo che nel paese giravano dei tedeschi, decise di tentarne il disarmo. Verso le 21, essi entrano nel locale armati. Qui le versioni divergono: chi dice che i partigiani aprirono subito il fuoco, chi invece propende per una intimazione di resa, a cui i tedeschi avrebbero reagito. In ogni caso, ci fu un conflitto a fuoco e tre tedeschi cadono a terra. Uno di essi, illeso, invece riusciva a fuggire. Nel Dopolavoro la confusione era al massimo, i civili scappavano da ogni parte e qualcuno era stato anche ferito. Dei tedeschi, due erano morti e uno e ferito. Verso le 23 della notte, alla casa colonica della Madonna, arriva un tedesco che porta sulle spalle un compagno ferito. E' lo stesso del Dopolavoro, che viene lavato e curato, finchè i suoi compagni lo portano via su un camion. Al paese, intanto, quando spunta l'alba, la popolazione scappa terrorizzata dalla rappresaglia. Nel frattempo, l'arciprete don Alcide Lazzeri, saputo dell'accaduto, decide di far lavare i due morti tedeschi rimasti nel Dopolavoro, ed organizza loro il funerale con le poche donne che è riuscito a trovare. Ma dei tedeschi ancora nessuna traccia. Il 20 giugno arriva un militare tedesco, forse un medico, ad esaminare i due cadaveri che ancora giacciono nel locale di ritrovo. Assieme ad una interprete, egli ascolta don Lazzeri che rammenta le fasi dell'attacco e dichiara che i civili sono estranei a quanto accaduto. L'ufficiale accetta, come segno di buona volontà, che i due soldati siano sepolti nel locale cimitero, e così avviene, con la partecipazione di un picchetto militare tedesco. Ma ancora le intenzioni dei soldati non sono chiare, e i paesani hanno paura a tornare. Dopo una serie di indagini, i tedeschi vanno via. Anzi, qualcuno dice ai civitellini di stare tranquilli, perché non ci saranno rappresaglie. Ma invece, la mattina del 29 giugno 1944, quando anche per la festa di San Pietro e Paolo, molti sono rientrati, unità della divisione paracadutisti corazzati "Hermann Göring", a cui si affiancano altri militari, pare ci siano stati anche degli italiani, circonda il paese all'alba. Tutti gli uomini vengono strappati alle case e portati sulla piazza del paese, tra essi anche don Lazzeri che offre la sua vita in cambio di quella dei civili. Non viene ascoltato: sarà ucciso con un colpo alla nuca come tutti gli altri 149 i morti, tra cui due sacerdoti. Poi, i corpi vengono gettati nelle case a cui i tedeschi hanno dato fuoco. L'ampiezza dell'operazione e il numero di compagnie coinvolte nei fatti di Civitella non permette di stabilire con esattezza l'ora, ma tutti i testimoni sopravvissuti concordano nell'aver individuato l'arrivo dei soldati tedeschi intorno alle 5,30 del mattino, quando le famiglie si preparavano ad andare alla messa nel giorno di Pietro e Paolo. Tra gli intenti dell'operazione vi era sicuramente anche quello di rallentare l'avanzata delle truppe Alleate, nel momento in cui si stava costruendo negli Appennini la Linea Gotica a difesa dell'Italia settentrionale. I primi ad essere uccisi furono gli abitanti delle frazioni intorno al paese. Le case di Palazzina, Querciola, Maestà Tonda furono perquisite dai soldati tedeschi e in ognuna furono uccisi uomini, donne e ragazzi, che erano rimasti a casa. A Civitella i militari entrarono da Porta Senese, percorrendo le strade del paese e spingendo in direzione della chiesa parrocchiale coloro che venivano catturati lungo il loro tragitto. I soldati tedeschi giunsero poi presso la Casa di Riposo e qui uccisero otto ospiti che si trovavano al suo interno. Giunti alla chiesa, dove erano riuniti gli abitanti, trovarono la porta chiusa. Il parroco don Alcide Lazzeri, comprendendo con ogni probabilità cosa stava accadendo, aveva benedetto la popolazione facendola chiudere dentro l'edificio. I soldati lanciarono una bomba a mano per aprile la porta e trascinarono fuori gli abitanti che si erano rinchiusi sperando di salvarsi. Sembra che allora proprio don Alcide abbia gridato: "Sono io il responsabile di quanto è accaduto, uccidete me". Il tentativo fu inutile. Gli uomini furono portati a lato della chiesa a gruppi di cinque, e uccisi. Lo stesso don Lazzeri morì nell'eccidio. Dopo le esecuzioni, i soldati tedeschi continuarono a cercare e uccidere gli abitanti rimasti dentro le abitazioni. In ultimo, incendiarono le case di Civitella, provocando la morte anche di coloro che avevano tentato di salvarsi nascondendosi nelle cantine o nelle soffitte. Solo pochi uomini riuscirono a sfuggire al massacro. Allo stesso tempo in cui veniva sferrato l'attacco a Civitella, un altro gruppo di tedeschi partìti da Monte San Savino lungo il sentiero di montagna che va al piccolo paese di Cornia, passando per le fattorie Il Burrone e Solaia, da dove il prete don Natale Romanelli, dopo aver celebrato la messa delle sette, era appena partito per Verniana. Dopo un chilometro circa, incontrò un amico che gli disse di tornare indietro e avvertire la gente che doveva scappare. La madre e la sorella del prete si rifiutarono di ascoltarlo, sostenendo che i tedeschi non avrebbero toccato le donne, ma a Cornia essi non risparmiarono nessuno. Alle nove, ora in cui gli uomini si erano nascosti nei boschi di Valibona, i tedeschi arrivarono. Qualcuno di loro fu testimone delle scene terribili che si verificarono. I soldati chiusero cinque donne in una casa, spararono loro e poi appiccarono il fuoco. Una donna fu colpita da una bomba a mano e saltò insieme ad un maiale. La sorella del prete, affetta da poliomielite, fu uccisa nel giardino della sua casa, che restò un mucchio di rovine. Solo la chiesa rimase intatta, ma fu bombardata in seguito dai cannoni alleati. Il 3 luglio altre truppe tedesche appartenenti alla 1 Fallschirmjäger-Division in ritirata della Linea Albert arrivarono nella zona e si sistemarono nella chiesa di Cornia, dove distrussero tutto. Don Natale affermò che questi soldati erano stati peggiori dei loro commilitoni che erano entrati a Civitella due giorni prima. Quest'ultimi si servirono del paese come principale posizione difensiva per più di quindici giorni, creando alloggi all'esterno delle mura, dormendo nella cantine delle case che ancora erano in piedi, mettendo i materassi per terra in chiesa, non senza averla dissacrata, usando i paramenti sacri come carta da gabinetto e sparando alle immagini sacre. L'artiglieria della 4 British Division, che in quel momento si trovò già nelle vicinanze, bombardò continuamente il paese con l'intento di cercar di annientare questi tedeschi, col risultato di far crollare altre case. La torre del castello fu danneggiata, e tutta la chiesa parrocchiale andò in rovina, con la torre campanaria rasa al suolo. A Solaia, oltre all'intera famiglia Valli, fu uccisa Modesta Rossi, staffetta partigiana e moglie del partigiano Dario Polletti, mentre si trovava in casa con il figlio piccolo in braccio, anch'egli ucciso con una scure insieme alla madre, sotto gli occhi dell'altro figlio di sette anni, Mario. La divisione "Hermann Goering" era composta in larghissima parte di giovani tra i 17 e i 24 anni ed era reclutata su base volontaria dalla Hitlerjugend e da altre organizzazioni collaterali del partito nazista. Aveva fatto le sue uniche prove nell'Europa occupata, specializzandosi in massacri di civili. A partire dal marzo del 1944, era stata spostata in Toscana partecipando a diverse incursioni nell'area appenninica. L'eccidio di Civitella, Cornia e San Pancrazio fu sicuramente uno dei più efferati dei massacri compiuti. Nell'area aretina, l''Hermann Goering' aveva trucidato, nel mese di aprile del 1944, tutta la popolazione di Vallucciole, nell'alto Casentino, rubricando poi come 'Banditen' gli uomini, le donne e i bambini, spesso infanti, sorpresi nelle loro case. Alla Divisione appartenevano anche i membri di un ex Corpo musicale che durante il 1942 si era esibito in varie città italiane, venendo sciolto nel 1943 quando le truppe tedesche presenti in Italia necessitavano di rinforzi. Alcuni dei suoi componenti si trovavano sicuramente, come truppe ausiliarie del reparto di Polizia militare, tra i soldati che perpetrarono l''eccidio del 29 giugno 1944 a Civitella, tanto è vero che i due ufficiali condannati dal Tribunale di La Spezia, ne facevano parte.

Il profumo nella giacca di Fassino? Spunta il video, cosa è successo davvero
1 ora fa | Gio 25 Apr 2024 01:10

Chissà se anche questa volta Piero Fassino farà dietro front. Chissà se ammetterà l'evidente come quando, dieci anni, fa fu costretto a dare atto che aveva mostrato il dito medio al pubblico che lo fischiava durante la commemorazione per la tragedia di Superga. Come prima cosa l'allora sindaco di Torino negò di aver fatto il gestaccio, ma quando vennero rese pubbliche dovette riconoscere di aver sbagliato. "Mi hanno tirato pietre e offeso la mia famiglia", si difese. Adesso l'ex ministro della Giustizia si trova nella stessa situazione. Continua a negare di aver tentato di rubare un profumo al duty free dell'aeroporto Leonardo Da Vinci a Fiumicino (“Non è vero, volevo pagare”, ribadisce. ) ma ci sarebbe un minuto nel filmato ripreso dalle videocamere di sorveglianza che lo inchioderebbe.   "Si vede il deputato entrare diretto allo stand dei profumi per donna, trascina un trolley, ha un giaccone scuro. Prende una confezione di Chanel Chance da 100 ml (prezzo 130 euro, ndr). Alza gli occhi in direzione delle telecamere, si guarda attorno, si apparta in un angolino e infila il profumo dentro una tasca del giaccone. Esce dal duty free senza acquistare nulla e viene avvicinato da un addetto alla vigilanza privata", riporta Repubblica dando voce a una fonte accreditata che ha avuto modo di vedere quel video che ora finirà agli atti della procura di Roma che ha aperto un'inchiesta.    Erano le  10,30 della mattina del 15 aprile, e Fassino, deputato in carica alla sua settima legislatura, stava per partire per Strasburgo. Alla security dell'aeroporto di Fiumicino che lo ha bloccato si era giustificato: “Mi è squillato il telefonino, non ho tre mani”. Ma le immagini lo smentiscono: non si vede l'onorevole parlare al telefono. "Nel video non c'è il telefonino all'orecchio del parlamentare", specifica la fonte a Repubblica. Forse il deputato aveva le cuffie, ma "dalle immagini non sembrerebbe". Altro particolare che non torna è che Fassino ha dichiarato di essere stato fermato dentro il duty free perché dice che si stava avvicinando alle casse. "Nelle immagini si vede andare via, fuori dal duty free. Non c'è l'antitaccheggio perché l'area è sorvegliata con le telecamere. Per questo è intervenuto il personale della sicurezza", ribadisce la fonte a Repubblica. Ultima cosa: Fassino stava per salire sull'aereo per Strasburgo, non stava tornando a casa, a Torino. Forse il profumo lo avrebbe consegnato alla moglie al ritorno dall'estero.  Intervistato da Rtl 102.5 Fassino ha confessato la sua sofferenza per questa situazione: “Non sto bene, non vivo bene questa vicenda, che mi suscita disagio e molto malessere. È tutto frutto di un equivoco, di un malinteso che spero si chiarisca. È un episodio che mi mette profondamente a disagio. In vita mia non ho mai rubato nulla. In 50 anni di attività politica non ho mai compiuto gesti simili. Spero che questa cosa possa chiarirsi”.

"Almeno oggi tornate nelle fogne e tacete...": il tweet di Tomaso Montanari è un caso
2 ore fa | Gio 25 Apr 2024 12:59

"Ma almeno oggi tornate nelle fogne e tacete...". Questo il commento postato su X dallo storico dell'arte Tomaso Montanari a un articolo del Secolo d'Italia, quotidiano online edito dalla Fondazione Alleanza Nazionale, dal titolo "I vecchi resistenti guardavano al futuro, i nuovi antifà fanno prediche e business. Ecco chi sono": nella foto che accompagna l'articolo compaiono i volti di Christian Raimo, di Antonio Scurati e dello stesso Montanari. Insomma ecco come il prpf che dà lezioncine di democrazia tratta la stampa italiana conservatrice. Un tweet, quello di Montanari che di fatto sta scatenando un vero e proprio putiferio. Secono il rettore dell'Università per stranieri di Siena nessuno deve permettersi di contestare le sue opinioni e nemmeno quelle di chi si adagia sulla sua stessa linea politica. Intanto anche questo 25 aprile è stato segnato da insulti e tensioni di piazza. L'episodio più increscioso a Roma dove durante la manifestazione di questa mattina sono volate parole grosse contro chi teneva in mano bandiere con la stella di David. "Ebreo cane" infatti è quanto urlato in arabo  ("Yahud kalb" la frasepronunciata, ndr) da un manifestante questa  mattina nel corso della manifestazione pro Palestina organizzata  a Roma a Porta San Paolo per la festa della Liberazione del 25  aprile. E sul caso Montanari è arrivata la piena condanna da parte del capogruppo di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti.  Ma almeno oggi tornate nelle fogne e tacete… pic.twitter.com/226N0d3Zcp — Tomaso Montanari (@tomasomontanari) April 25, 2024

Azione cattolica: Mattarella, 'esempio di condivisione e servizio per comunità'
2 ore fa | Gio 25 Apr 2024 12:44

Roma, 25 apr. (Adnkronos) - "In un momento così delicato, in cui il mondo affronta molteplici sfide, rivolgo il mio caloroso saluto a tutti i partecipanti alla XVIII Assemblea nazionale di Azione cattolica, impegnati con passione nel promuovere i valori di solidarietà, giustizia e amore cristiano. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio al presidente nazionale dell'Azione cattolica italiana, Giuseppe Notarstefano. "L'Azione cattolica -ricorda il Capo dello Stato- svolge un ruolo importante nel tessuto sociale, ispirando e guidando le comunità verso un cammino di costruttiva condivisione e servizio".

Ue, Macron: "Europa oggi può morire, dipende da nostre scelte"
2 ore fa | Gio 25 Apr 2024 12:43

"Siamo in un momento di grande accelerazione. Dobbiamo essere lucidi, l'Europa oggi può morire, è mortale. Questo dipende unicamente dalle nostre scelte, scelte che devono essere fatte oggi". Così Emmanuel Macron nel discorso che ha tenuto questa mattina alla Sorbona, sette anni dopo l'intervento con cui aveva gettato le basi per il suo impegno per l'Ue. Poi la denuncia: l'Europa "è circondata" e "ancora oggi è troppo lenta". Il presidente francese ha quindi citato la transizione ambientale, digitale, la difesa, la Russia e la Cina. "Sul nostro continente si gioca una questione di pace e di guerra". L'Europa corre inoltre il rischio di impoverimento, di uno stallo, ha affermato ancora, precisando che "le regole del gioco sono cambiate" nel mondo. "La nostra Europa è sempre più contestata per il suo modello politico, nella sua capacità di costruire narrative", ha sottolineato Macron, ricordando che la "soluzione è la nostra capacità di prendere decisioni strategiche massicce, capire il cambiamento di paradigma e rispondere con la potenza, la prosperità e l'umanesimo", elementi "con cui sarà possibile dare contenuto all'Europa e a non farla sparire, un progetto politico". La Russia è un vicino "disinibito, diventato aggressivo", l'Europa "deve cambiare paradigma" e costruire nuove capacità, ha affermato quindi Macron, senza escludere lo sviluppo di uno scudo antimissile. "La condizione necessaria per la nostra sicurezza è che la Russia non vinca la sua guerra contro l'Europa. Siamo di fronte a potenza disinibita, che ha attaccato un Paese d'Europa, che non ci dice quali sono i suoi limiti", ha denunciato, sottolineando: "Perché dovremmo dirglieli noi" i nostri limiti? Stati Uniti e Cina stanno sovra finanziando i loro settori critici. "Va bene l'apertura commerciale, ma l'Europa deve difendere i suoi interessi". L'apertura non può funzionare se Stati Uniti e Cina "non rispettano le regole del commercio", ha affermato. "Se un bene non rispetta norme chiare, non potrà entrare in suolo Europeo. Giusto rispetto per le nostre frontiere e per i nostri produttori", ha aggiunto, denunciando il rischio che gli europei si trasformino in un popolo di soli consumatori. Quanto a Ucraina e Moldova fanno parte "della nostra famiglia europea e hanno la vocazione all'adesione all'Unione", ha detto allora. "L'Europa si pensa oramai come un insieme coerente dopo l'aggressione russa, sostenendo che Ucraina e Moldova fanno parte della nostra famiglia europea e hanno la vocazione all'adesione all'Unione quando sarà il momento, come i Balcani occidentali". "L'immigrazione comincia alle frontiere europee, non al confine della Francia", ha sottolineato, parlando del controllo delle frontiere esterne dell'Ue come di una delle sfide cruciali del blocco che in passato "ha dimenticato di proteggere le sue frontiere esterne". "La Francia è un Paese di movimento secondario. L'immigrazione rientra nello spazio europeo da altre frontiere e la Francia, più che altri Paesi ha bisogno di una politica efficace dato che comincia alle frontiere europee e non francesi"."Oggi siamo troppo divisi", ha aggiunto, sottolineando l'importanza del "rientro dei migranti nei loro Paesi di origine". "Le nostre frontiere sono un bene comune. Dobbiamo costruire una struttura politica per prendere decisioni comuni su migrazioni ma anche terrorismo e criminalità organizzata", ha proposto il Presidente francese, nel discorso sull'Europa che ha tenuto alla Sorbona, a Parigi. L'Europa ha ora "iniziato a riaffermare chiaramente l'esistenza delle sue frontiere".

Editoria: Mattarella, 'pluralismo irrinunciabile, trasformazioni veloci rischio per democrazia'
2 ore fa | Gio 25 Apr 2024 12:42

Roma, 25 apr. (Adnkronos) - "Anche l'informazione è attraversata da cambiamenti epocali. La velocità delle trasformazioni rischia di incidere su pilastri della nostra stessa democrazia. Il pluralismo resta una condizione di libertà irrinunciabile ed essere riusciti ad arricchire il campo delle fonti, l'analisi dei fatti, il confronto tra i punti di vista è un valore che si riverbera sull'intera società". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato alla direzione e alla redazione di Mf-Milano finanza, in occasione dei festeggiamenti organizzati per i 35 anni. "Peraltro -nota ancora il Capo dello Stato- dobbiamo insieme affrontare la duplice sfida che viene dal risparmio degli italiani. Da un lato assicurarne con efficacia la tutela di fronte ai rischi dei mercati, dall'altro favorire investimenti che possano aiutare una crescita sana, equa, sostenibile dell'economia italiana ed europea. Anche per questo un'informazione corretta, plurale, qualificata sui temi finanziari può aiutare i cittadini a compiere le scelte migliori".

Quanti elettori Pd non si dichiarano antifascisti: il sondaggio che manda in tilt Repubblica
2 ore fa | Gio 25 Apr 2024 12:37

L'onda nera. Il pericolo fascista. E poi? E poi succede che la stragrande maggioranza degli italiani si dichiara antifascista. Questo è quanto emerge da un sondaggio realizzato da Noto e pubblicato da Repubblica. Sì, proprio quella Repubblica che da mesi, anzi oltre un anno - quando il governo Meloni si è insidiato - strepita dietro al ritorno delle fantomatiche camicie nere. Eppure i numeri parlano chiaro: il 72% degli intervistati si è detto antifascista, solo il 13% non si è voluto definire tale e il 15% non ha saputo rispondere.  I dati di Noto diventano ancora più interessanti se si va a osservare i risultati del sondaggio divisi per partito di appartenenza. All'interno del centrodestra, il numero di elettori che si dichiara antifascista è oltre i due terzi. Il 78% di Forza Italia, il 62% di Fratelli d'Italia e il 53% della Lega. Da notare poi che molti di quelli che non si sono dichiarati antifascisti hanno preferito rispondere "non so" piuttosto che dirsi contrari alla definizione.     E qui casca l'asino: il pericolo fascismo è solo nella narrazione della sinistra. Perché il governo, Giorgia Meloni in primis, si è dissociato innumerevoli volte dal regime. E perché gli elettori del centrodestra si sentono tutto fuorché fascisti.  Da oltre 25 anni, quando Silvio Berlusconi osò sfidare e battere la sinistra, la Festa della Liberazione viene usata come feticcio per criminalizzare l'avversario. Quel centrodestra tanto difficile da sconfiggere nelle urne e che quindi va demonizzato agli occhi degli italiani. Ma le urne hanno dimostrato più di una volta che questo metodo non funziona. Prima o poi qualcuno ci arriverà.     Tornando però a Repubblica, c'è un altro dato molto interessante che emerge dal sondaggio pubblicato sul quotidiano. Andando a scandagliare i risultati partito per partito, nella colonnina relativa agli elettori del Pd salta all'occhio un numero. Fra coloro che votano i dem, c'è una piccola parte che non si definisce antifascista. Una cosa sorprendente se pensiamo a quanto Schlein e i suoi abbiano puntato sul tema. Certo, si tratta di un 1%, ma è pur sempre un dato interessante. Chissà come l'avranno presa al giornale quando hanno dovuto impaginare i risultati portati da Noto.

25 aprile, Landini: per sentirsi liberi non si può essere precari
2 ore fa | Gio 25 Apr 2024 12:33

Milano, 25 apr. (askanews) - "Oggi è la giornata della libertà, della democrazia e una persona che lavora, per essere libera non deve essere precaria e deve avere tutti quei diritti sanciti dalla Costituzione che siano applicati: cioè avere una retribuzione dignitosa, avere il diritto alla salute, avere il diritto all'istruzione". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine della raccolta firme per 4 quesiti referendari. "Oggi non è così, oggi c'è troppa precarietà, oggi i salari sono bassi, oggi in realtà sei povero anche lavorando e addirittura oggi si muove sul lavoro perché c'è un modello di funzionamento delle imprese balorde che è stato costruito sull'appalto, il sub-appalto, il sott-appalto e la logica dell'aggregazione. Noi vogliamo dire basta con questa logica e la scelta di fare il referendum indica la necessità che i cittadini e le persone possano partecipare per cambiare la loro condizione di lavoro e di vita e ci sembra una battaglia che vale per tutto il paese perché in realtà avere persone che lavorando vivono dignitosamente vuol dire far crescere il nostro paese e vuol dire soprattutto anche richiedere che le persone si possano realizzare nel lavoro che fanno e utilizzare al meglio la loro intelligenza. Quindi la nostra è una battaglia per la crescita e il futuro di questo paese e in particolare si rivolge ai giovani e alle donne che sono quelle più penalizzate da questa precarietà".

Marconi: Mattarella, 'precursore della società connessa in tempo reale'
2 ore fa | Gio 25 Apr 2024 12:32

Roma, 25 apr. (Adnkronos) - "La società di oggi che vede connessioni in tempo reale fra milioni di persone in una situazione mondiale, superando i confini spazio-temporali tra popoli e nazioni, deve molto al prezioso contributo di Guglielmo Marconi". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 150/mo anniversario della nascita. "Illustre scienziato e instancabile ricercatore, Marconi -ricorda il Capo dello Stato- fin da giovane si distinse per la genialità di intuito e per le sue ineguagliabili capacità di sperimentazione che lo portarono a inventare il nuovo sistema di telegrafia senza fili che ha dato impulso all'elaborazione degli odierni strumenti di comunicazione a portata globale, con ricadute inimmaginabili per l'umanità. Il sistema radio sviluppato da Guglielmo Marconi permise di salvate numerose vite mentre si consumavano tragedie in mare come quelle della nave Florida e dei transatlantici Republic e Titanic". "La sperimentazione dalle radiocomunicazioni a onde lunghe alla telegrafia a onde corte fu per Marconi un ulteriore traguardo che seppe brillantemente raggiungere, consegnando alle generazioni future inedite tecniche radiofoniche. Le sue capacità trovarono riconoscimento con il conferimento del Premio Nobel per la Fisica e con la nomina a senatore del Regno d'Italia, così come con le lauree honoris causa della Regia Scuola di Applicazione per ingegneri e in Fisica dell'Università di Bologna, nonché la nomina di presidente dell'Istituto dell'enciclopedia italiana, dopo avere ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche. A 150 anni dalla nascita, mi unisco al ricordo della sua figura di scienziato -conclude Mattarella- che ha saputo promuovere la ricerca nel nostro Paese, fautore di sviluppi tecnologici che hanno cambiato il mondo".